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712. Francesco Sforza al podestà e ai deputati agli affari di Cremona 1452 luglio 24 "apud Gabianum".

Francesco Sforza esprime al podestà e ai deputati agli affari di Cremona la sua insoddisfazione per la mancata osservanza delle disposizioni contro la peste. Vuole che si accordino con Agostino e Michele Trombetta in modo che dette disposizioni siano osservate.

Potestati nec non deputatis ad negocia civitatis Cremone.
O per defecto delli officiali nostri, o per altra casone intendiamo pur che non se observano li ordini posti sul facto della peste in conservatione et salute de quella nostra città, de che ne maravigliamo et dolemo, perchè, essendo quella città della importantia che l'è, se gli doveria havere pur bona advertentia. Però vi committiamo et volimo che per bene della dicta città et per la spectialitade nostra, perchè el bene de vuy cittadini et cussì el male reputamo nostri, vogliati provedere cum intendervi tucti insieme cum ser Agustino et Michele Trombetta, alli quali scrivemo de questo che li dicti ordini siano observati et se facia ogni altra provisione expediente, aciò che la dicta peste, cussì como desideramo, deportandovi in modo ch'el parà siati stati dilligenti in questo facto. Data in castris nostris apud Gabianum, die xxiiii iulii 1452.
Irius.
In simili forma, ser Augustino de Narnea et Michaeli Tubete.
Cichus.