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734. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Gottolengo 1452 luglio 29 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ritorna a ribadire al comune e agli uomini di Gottolengo che quanto asserito dai nemici sono mere ciance e si ricordino che da essi fu propalato che gli sforzeschi non potevano rimanenre nel Bresciano e che sarebbero ritornati di là dall'Oglio. Sono passati i termini da loro fissati e gli sforzeschi sono nel Bresciano e vi rimarranno fino a quando il duca è intenzionato di restarvi. A sfida, vuole che quei di Gottolengo conservino la presente lettera e fra dodici o quindici giorni mettano a confronto la missiva ducale con le loro "lettere et ambassiate" e scorgeranno da che parte sta la verità.

[ 186v] Comuni et hominibus Gottolenghi.
Per altre nostre lettere ve havimo scripto che non vogliati dare (a) fede né credito ale lettere et ambassate et menaze quale facessero li inimici, considerato sempre hanno tenuti confortati et in speranza li homini del paese cum dire che nuy non potrissimo desistere in Bressana et che tornaressimo dellà de Oglio, et sonno passati più termini, quali hanno dati, et de tucto s'è veduto et vede la experientia in contrario, perché nuy siamo qua et cum fermo proposito gli siamo vinuti per stargli finché ne venerà facto contra loro quello è nostra intentione et oppenione, como speramo in Dio de fare. Il perché vi dicemo non date fede né credito ad quello che loro mandassero a dire o scrivessero, perché sono tutte zanze et buxie, como sono state fino al presente, perché se ingeniano tenere li homini cum le parole e conforti, possa che non li possono deffendere cum la forza. Vogliamo salvati questa nostra lettera presso ad vuy, et de qui a xii o xv dì scontrariti questa nostra lettera cum le sue lettere et ambassiate, et vederiti per le cose saranno facte fino a l'hora che loro haveranno dicte le busie et nuy el vero. Siché ve diciamo che non bisongna dubitare de cosa alchuna che dicti inimici dicano né scrivano. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xxviiii iulii 1452.
Similiter comuni et hominibus:
Calvisani,
Isolelle,
Bagnoli,
Manerbii,
Quinzanelli,
Corticellarum.
Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue impazo depennato.