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825. Francesco Sforza al podestà di Platina (1452 agosto 15 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza comunica al podestà di Platina che degli uomini del posto sono andati da lui lamentandosi che, nonostante essi diano da vivere alle genti alloggiate lì, tuttavia vengono danneggiati nel fieno: vuole che il podestà faccia di tutto per impedirlo. Faccia poi anche in modo che, restringendo gli spazi agli altri, Francesco Corso possa ivi sistemarsi con i suoi cavalli.

Potestati Platine.
Sonno stati qui alchuni homini de quella terra gravandose che, quantuncha daghano da vivere alle zente logiate lì, nondimeno non cessano segarli et torli el feno delle prade: el che, havendo molesto, gli havemo resposto che non gli le debiano lassare torre, però te ne avisamo et volimo providi che per niuno modo faciano damno in le dicte loro prade. Apresso havimo inteso como Francesco Corso non pò logiare lì cum li cavalli che ce havimo, perché le gente logiate lì sonno troppo larghe, et perché sapiamo ch'el sarà legiera cosa alogiarlo anchora luy, volimo che restrengi le dicte gente d'arme in modo ch'esso Francesco cum li suoi gli possa stare. Data ut supra.
Irius.
Cichus.