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1031. Francesco Sforza al podestà e ai deputati alla provvigione di Como 1452 marzo 1 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà e ai deputati alla provvigione di Como che, considerato quanto affermano nella loro supplica i comaschi Ferrando di Peregrini e il nipote Giorgio, che già pagano in Valtellina gli oneri per i beni che colà hanno, non siano costretti a pagare anche in Como per la la nuova tassazione del sale.

[ 172r] Potestati nostro ac deputatis provisioni civitatis nostre Cumarum.
Come vederiti per l'inclusa supplicatione se querelano Ferrando di Peregrini e Georgio, suo nepote, citadini nostri de Come a, che quamquam per certi loro beni hano in Voltellina sustengamo b li carichi occurrenti in quella valle, tamen dubitano che in questa nova taxatione de sale, da fir fata in essa nostra cità de Como, non siano taxati indebitamente lì in Como et etiam per l'altri carichi occurenti, la quale cossa seria mancho che honesta. Per la qual cosa, attentis premissis, ve scrivemo e commandemo che, essendo vero le cosse narrate, non lassati aggravare nè aggravati li dicti supplicanti ad sustinenda aliqua onera in essa nostra cità per queli beni hano in Valltellina et ibidem susteneno li carichi, uti premittitur, perché non ne pare honesto che per eisdem bonis se pagano carichi in dui lochi. Data Mediolani, die primo c martii 1452.


(a) Così in A.
(b) Così in A
(c) primo in interlinea.