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450. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1452 gennaio 14 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà di Castell'Arquato di comportarsi con Leonardo degli Amelongi, prevosto di Santa Maria in Pertica in Parma e canonico piacentino, per quanto riguarda i beni paterni che egli ha a Castell'Arquato, come si agisce con gli altri che sono in tal grado.

Potestati Castriarquati.
Havemo querela da domino Leonardo deli Amelongi, preposito de Sancta Maria im Pertica dela nostra citade de Parma et canonico placentino, che è astrecto ala contributione deli carichi occurrenti a quello nostro commune de Castello Arquà per li beni paterni che ha lì, contra el debito, perché nì a Piasenza, nì a Parma, nì etiandio in quella nostra terra dove sono deli altri religiosi in simili grado non sono conpulsi a tale contributione. Pertanto, non parendo a nuy che esso domino Leonardo deba essere tractato pegio de quelli chi hano deli beni paterni como luy, ve scrivemo et volemo, se così è, che li altri chi soni in tali grado non contribuiscano, provedi opportunamente che etiandio [ 81r] esso domino Leonardo non sia per dicti carichi astrecto, nì turbato in alchuno modo. Quando havesse cosa veruna in contrario, volemo per tue lettere ne avisi. Data Laude, die xiiii ianuarii 1452.