Collezione storica del "Premio Lissone 1946-1967"

Definizione: collezione

Tipologia: istituzionale

Datazione: post 1951 - ante 1967

Istituto di conservazione: Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, ()

Consistenza

La collezione è composta da 42 quadri premiati e acquistati durante le edizioni del Premio Lissone (1946-1967), classificabili in diverse partizioni tematiche legate ai soggetti raffigurati, in prevalenza composizioni astratte, cromatiche, segniche e materiche, e determinate dall'adesione alle più svariate tendenze della pittura contemporanea (Postcubismo, Neo-astrattismo, Espressionismo astratto, Informale, Pop Art, Surrealismo, Nouveau réalisme, ecc.).

Notizie storico critiche

La collezione storica del Museo d'arte contemporanea di Lissone raccoglie quarantadue opere, provenienti dal Premio Lissone tenutosi dal 1946 al 1967, a testimonianza di un'esperienza culturale che ha sostenuto sul nascere le più avanzate tendenze artistiche internazionali di quegli anni. Dal 1952 l'Amministrazione Comunale ha iniziato a patrocinare la manifestazione, grazie al sostegno dell'Ente comunale del Mobile e cooperando con la Famiglia Artistica Lissonese, associazione culturale locale attiva dal 1937 che già se ne occupava dagli esordi. L'impegno programmatico è consistito proprio nell'acquisire e conservare le opere vincitrici, a cui si aggiunsero dal 1957 i premi-acquisto per la giovane pittura internazionale e le donazioni da parte di privati, per dare avvio alla costituzione di un museo, che ha trovato una prima accoglienza all'interno del Palazzo della Selettiva artigiana del Mobile e dell'Arredamento, passando poi, dal 1977 al 1995, alla Civica Galleria d'arte contemporanea in Palazzo Terragni, fino a giungere nella sede attuale appositamente realizzata nel 2000. Le prime due opere della raccolta sono "Immagine" di Ennio Morlotti del 1951 e "Composizione" di Mauro Reggiani del 1952. Il nucleo acquisito dal 1953 al 1963, il più consistente e omogeneo, riflette le sperimentazioni materiche, segniche e gestuali che si erano imposte nel panorama artistico europeo e americano negli anni Cinquanta, intraprese da artisti internazionali nell'ambito dell'arte informale, quali Gerard Schneider, Karel Appel, Emilio Vedova, Fred Thieler, Antoni Tàpies, Achille Perilli, Emilio Scanavino, Horia Damian, Mattia Moreni, Peter Brüning, Claude Bellegarde, William Crozier, Luis Feito, André Marfaing, José Guinovart, Gianni Pisani, Sergio Romiti, Giacomo Soffiantino, Giuseppe De Gregorio e Piero Ruggeri. Queste scelte hanno anticipato di fatto e con grande tempestività novità, ricerche in atto e sviluppi dell'arte contemporanea internazionale che nel nostro Paese non erano ancora stati pienamente riconosciuti. L'ampia portata dell'evento si coglie nell'estensione del concorso, in un primo momento rivolto solo a pittori appartenenti alla scena nazionale ed anche ai non professionisti, ad artisti rappresentanti dei diversi Paesi europei e d'oltreoceano. Risalgono a quegli anni anche le acquisizioni di opere significative delle ricerche nel campo dell'astrattismo puro e moderato come "Teodora" di Dorazio del 1959 e "Ondulazione marina" di Renato Birolli del 1955. A partire dai primi anni '60, in controtendenza rispetto alle poetiche dell'informale dominanti nel decennio precedente, si registra l'introduzione di opere rivolte alla ricerca di nuove forme d'espressione, riconducibili a una produzione stilisticamente più varia, che denotano la sensibilità di artisti, da un lato interessati alla figurazione, dall'altro alle tematiche surrealiste, alla pratica del recupero oggettuale e alle nuove tecnologie e ai mass media. Tra questi si distinguono Mario Schifano, François Dufrene, Peter Klasen, Aat Verhoog e Patrick Hughes. L'ultima opera acquisita dalla collezione è "Camel" di Valerio Adami, vincitore dell'edizione conclusiva del premio nel 1967.