Collezione delle Civiche Raccolte d'arte di Palazzo Marliani Cicogna

Definizione: raccolta

Tipologia: artistico

Datazione: post 1400 - ante 2014

Istituto di conservazione: Civiche Raccolte d'arte di Palazzo Marliani Cicogna, ()

Consistenza

La Collezione comprende opere d'arte devozionale; pitture lombarde costituite per lo più dalla donazione don Marco Rossi (opere a carattere sacro ascrivibili al XVII-XVIII secolo); opere dei due artisti locali Biagio Bellotti e Giuseppe Bossi; pitture dell'Ottocento romantico e verista; la donazione Crespi Legorino, cui appartengono una serie di pregevoli dipinti e sculture in gran parte dei fratelli Enrico e Ferruccio Crespi, che dunque arricchiscono il nucleo ottocentesco; dipinti dell'artista Arturo Tosi e opere di artisti contemporanei, anche locali.

Notizie storico critiche

Nel corso degli anni numerose donazioni di opere d'arte fatte da parte di artisti, associazioni culturali e privati cittadini, nonchè l'istituzione di Premi di pittura cittadini e alcuni acquisti effettuati da parte dell'Amministrazione comunale hanno permesso una crescita continua del patrimonio della Collezione. Attualmente le opere sono esposte presso il polo espositivo di Palazzo Marliani Cicogna, ordinate secondo e epoca e stile e divise in differenti sezioni.
La sezione di arte devozionale è costituita da opere provenienti da edicole, oratori e cascine bustesi, che testimoniano la grande devozione popolare che caratterizzava nelle epoche passate gli abitanti del territorio. Le raffigurazioni pittoriche poste lungo le strade e negli androni dei cortili sono realizzate per lo più da autori anonimi, che si ispiravano ai modelli della cosiddetta "arte colta", in particolar modo all'esempio offerto dai dipinti conservati presso il Santuario di S. Maria di Piazza.
La raccolta di arte lombarda del XVI-XVIII secolo è pervenuta al Museo nel 1994, con la donazione di don Marco Rossi, e comprende quattordici dipinti che ben rappresentano il gusto e la formazione del collezionista: per la maggior parte si tratta di opere d'arte sacra di scuola lombarda del Seicento e del Settecento.
La sezione dedicata a Biagio Bellotti e Giuseppe Bossi raccoglie le opere dei due artisti bustesi: il primo, vissuto tra il 1714 e 1789, fu canonico della Basilica di S. Giovanni Battista, musicista e autore di testi teatrali, nonchè di opere d'arte scultorea e pittorica per lo più lasciate nelle chiese cittadine. Il secondo, nato nel 1777, fu uno dei principali personaggi del neoclassicismo milanese: teorico, poeta, valente disegnatore e pittore, ricoprì la carica di Segretario dell'Accademia di Brera dal 1801 al 1807 e collaborò alla formazione del primo nucleo di opere della Pinacoteca.
L'insieme di opere dell'Ottocento romantico e verista è costituito da opere del XIX secolo, prevalentemente con soggetti riconducibili a ritratti, paesaggi e scene di genere. La scuola verista è rappresentata da opere di Favretto, Lojacono e Ada Pratella; mentre la pittura romantica è rappresentata da due artisti che ebbero con la città di Busto Arsizio legami familiari: i due allievi di Francesco Hayez, Emilio Magistretti ed Enrico Crespi.
La donazione Crespi Legorino è pervenuta alla Collezione nel 1991 da Gaetano Crespi Logorino, che lasciò principalmente ritratti di famiglia eseguiti dai fratelli Enrico e Ferruccio Crespi, esponenti della cultura milanese di fine secolo, tra tardo Romanticismo, Verismo e Scapigliatura.
La sezione dedicata ad Arturo Tosi (1871-1956) raccoglie le opere dell'artista originario di Busto Arsizio che, formatosi a Brera, orientò la sua produzione verso un "espresssionismo naturalistico", ovvero una pittura in cui forme e colori si compongono per ricostruire le immagini, filtrate attraverso il cuore e la mente del pittore.
La raccolta di arte contemporanea comprende opere provenienti dalle quattro edizioni del "Premio di Pittura" della Città di Busto Arsizio realizzate nel 1996, nel 1999, nel 2001 e nel 2004, esemplificative delle correnti del Costruttivismo, dell'Espressionismo astratto, del Minimalismo e dell'Arte Concettuale. Agli anni Venti e Trenta del Novecento, sono invece databili un selezionato gruppo di dipinti realizzati da artisti locali, che vengono esposti a rotazione per periodi di tempo variabili all'interno del percorso espositivo tradizionale. La sezione contemporanea comprende infine una scultura in pietra di Aurisina collocata al centro della corte del Palazzo, "La Grande Madre", realizzata da Vittorio Tavernari nel 1980, e le sculture-installazioni dell'artista Federica Giglio, da lei donate al Museo nel 2012.