Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago

Definizione: collezione

Tipologia: artistico

Istituto di conservazione: Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago, ()

Consistenza

La Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Varese, allestita nell'ala quattrocentesca del Castello di Masnago, comprende opere di pittura, scultura e grafica databili in un arco temporale compreso tra il XVI e il XX secolo, realizzate per la maggior parte da artisti di area lombarda. Alle opere mobili si aggiunge la ricchezza dei cicli pittorici quattrocenteschi presenti sulle pareti delle sale interne della sede museale, che documentano il fervore culturale che attraversò il comune di Varese tra Quattrocento e Cinquecento.

Notizie storico critiche

Il nucleo più antico della Collezione dei Musei Civici risale alla seconda metà del XIX secolo ed era composto prevalentemente da reperti archeologici collocati, prima, presso il Museo Patrio e, a partire dal 1949, presso la sede di Villa Mirabello a Varese. Nel 1965, grazie alla donazione effettuata da Amelia Bolchini de Grandi, il museo si arricchì di una sezione di arte moderna e contemporanea che comprendeva opere di numerosi artisti varesini oltre a capolavori di Emilio Longoni e Giacomo Balla. Durante tutta la seconda metà del Novecento la collezione civica venne ulteriormente implementata attraverso donazioni pervenute da illustri famiglie lombarde e dagli artisti stessi, nonché acquisti mirati di ulteriori opere, soprattutto di epoca sei e settecentesca (grazie al lavoro del critico Giovanni Testori).
È al 1995 che risale il trasferimento delle opere all'interno del Castello di Masnago. Il palazzo conserva al suo interno interessanti cicli pittorici quattrocenteschi, probabilmente commissionati tra il 1443 e il 1453 da Maria Lampugnani, moglie di Giovanni Castiglioni e proprietaria del Castello. L'ampia "Sala degli Svaghi", salone di rappresentanza della villa, è stata ricondotta allo stile del Gotico Internazionale, diffusosi a partire dalla fine del XIV secolo nelle corti di tutta Europa. La "Sala degli Svaghi" viene invece attribuita ad un anonimo artista vissuto intorno alla metà del Quattrocento. La "Sala della Crocifissione" viene ritenuta probabilmente una cappella, mentre la "Sala della Musica" doveva essere originariamente uno studiolo, decorato all'inizio del XVI secolo con spiccato gusto rinascimentale, utilizzando come modello le opere lasciate da Bramante a Milano. La "Sala delle Colonne" è infine la più tarda del ciclo, realizzata intorno alla metà del Cinquecento.