Decorazione plastico pittorica della cupola

Pittore bergognonesco

Decorazione plastico pittorica della cupola

Descrizione

Identificazione: San Luca con il bue

Autore: Pittore bergognonesco

Cronologia: post 1482 - ante 1499

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco

Descrizione: Il tondo nel pennacchio di destra verso il finto coro riporta dipinto ad affresco San Luca con il bue.
L'evangelista, aureolato, è rappresentato seduto su uno scranno intento nella scrittura del suo vangelo, simboleggiato dal volume che egli sorregge nella mano sinistra minuziosamente descritto anche nelle borchie dorate poste a protezione dei due piatti di copertura. San Luca poggia la mano destra, impugnante un calamo, a un leggio a base rotonda sul quale fa mostra di sé l'icona della Madonna con il Bambino che da tradizione fu dipinta dall'evangelista stesso. È vestito di una tunica violetta avvolta da un ampio mantello verde e alla sua sinistra è affiancato da un bue, anch'esso aureolato. Dietro l'animale, un'anta aperta lascia intravedere, appoggiati ai ripiani di una scansia, una clessidra e alcuni volumi.

Notizie storico-critiche: La cupola della chiesa di Santa Maria presso San Satiro, progettata e realizzata sotto la supervisione di Donato Bramante fra il 1482 e il 1486, fu decorata, stando ai documenti rinvenuti, da più artisti. Per l'apparato pittorico i nomi emersi dalla documentazione sono quelli di Pietro da Velate, Giovanni Pietro Rizzi, Giovanni Angelo Mirofoli da Seregno, Antonio Raimondi e Antonio da Pandino. Sappiamo infatti che il 28 agosto 1483 i deputati della Scuola di Santa Maria presso San Satiro e i pittori Pietro da Velate, Giovanni Pietro Rizzi e Giovanni Angelo Mirofoli da Seregno nominano i maestri Francesco da Vico e Antonio Raimondi arbitri nella vertenza intorno alla pittura dell'interno e dell'esterno del tiburio sopra l'altare maggiore di San Satiro e del tiburio grande della nuova chiesa. Il 7 maggio dello stesso anno Antonio Raimondi s'impegna a dipingere le volte del braccio destro del transetto e in novembre, il medesimo pittore e Antonio da Pandino, sono incaricati di dipingere in oro e azzurro tutta la volta e l'arco fra la vecchia chiesa di San Satiro e la nuova chiesa di Santa Maria, ovvero le volte del braccio sinistro del transetto.
Per i tondi con i Quattro evangelisti dei pennacchi la critica ha riconosciuto la mano di un pittore bergognonesco dell'ultimo quarto del XV secolo. Fra i nomi emersi dalla documentazione c'è chi ha avanzato con maggior vigore quello di Antonio da Pandino. Nella letteratura artistica meno recente tali affreschi sono stati ritenuti anche opera di Bramantino o più in generale attribuiti a un pittore della sua cerchia.
I Quattro evangelisti, ampiamente ritoccati negli interventi ottocenteschi e della prima metà del XX secolo, sono stati restaurati fra il 1985 e il 1987. Prima dell'intervento apparivano illeggibili nella loro raffigurazione a causa delle numerose infiltrazioni di acqua e delle conseguenti efflorescenze saline. Mentre è stato possibile recuperare i tondi con San Marco, San Luca e San Matteo, non si è potuto raggiungere un risultato analogo per il tondo con San Giovanni dove la gravità dei danni provocati dall'azione corrosiva dei sali ha reso la lettera iconografica dell'immagine alquanto sfocata. Fra il 1999 e il 2000 ulteriori interventi hanno interessato questi affreschi.

Collocazione

Milano (MI), Chiesa di S. Maria presso S. Satiro

Credits

Compilazione: Barbieri, Alessandro (2016)

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