Busto commemorativo di Girolamo Ghirlanda

Vela, Vincenzo

Busto commemorativo di Girolamo Ghirlanda

Descrizione

Identificazione: ritratto d'uomo

Autore: Vela, Vincenzo (1820-1891), esecutore

Cronologia: post 1851

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo bianco di Carrara/ scultura

Misure: 40 cm x 21 cm x 52 cm (intero)

Descrizione: La scultura in marmo che raffigura un uomo adulto fu eseguita da Vincenzo Vela che qui volle raffigurare Girolamo Ghirlanda nel formato del busto a erme, che prevede la rappresentazione del soggetto con un taglio alle spalle a tronco di trapezio. Il soggetto presenta una capigliatura folta e una corporatura robusta che non smentisce la fama di Vincenzo Vela come uno dei più noti e dotati scultori ticinesi dell'epoca attivo anche in Lombardia. Qui viene chiamato a celebrare uno dei padri della moderna società di Varese dell'Ottocento, che qui è rappresentato in una soluzione che per Vela risulta quasi inedita e che rimanda ai soli ritratti della metà del secolo. Il ritratto, infatti mostra una soluzione frontale, a mezza figura, nel quale Girolamo Ghirlanda è 'avvolto' in una giacca a doppio petto e una cravatta vaporosa corrispondente alla moda del XIX secolo. È probabile che l'opera nasca dal contatto diretto con il modello che qui viene raffigurato con contenuta idealizzazione che suggeriscono all'autore di non indugiare nei dettagli che qui non sono particolarmente curati. Le iridi degli occhi, ad esempio, non sono ben definite e appaiono appena accennate.

Notizie storico-critiche: Il busto in marmo raffigura Girolamo Ghirlanda (Milano 1789-1851), personaggio di rilievo nella Varese della prima metà del XIX secolo. L'opera, firmata e datata da Vincenzo Vela nel 1851, fu commissionata dal figlio, Carlo Ghirlanda Silva, che in quell'anno ordinò il rinnovamento della facciata e del parco della villa di famiglia ubicata a Cinisello Balsamo. La critica ipotizza che il busto sia legato a questi lavori (Zanchetti 2014). Il busto commemorativo non è tra le prove più brillanti dell'autore: si osserva una certa rigidità formale, ma non è comunque opinabile la perizia esecutiva. Lo stesso Carlo Ghirlanda, con la vendita della villa di famiglia a Giuseppe Frova nel 1886, decide di cedere il busto al Municipio di Varese che lo acquisisce nel 1888. Il ritratto verrà trasferito al museo nel 1913. L'opera non è esposta al pubblico fino al 1994. Presso il Museo Vela di Lingornetto è conservata una versione in gesso del medesimo ritratto il cui formato è leggermente diverso poiché presenta anche le spalle. Questo fa pensare che il busto in marmo dei Musei Civici di Varese sia un ridotto, tratto da un progetto per monumento funebre. La studiosa Nancy J. Scott, si confrontò con questa versione in gesso ma, non avendo accesso al marmo di Varese, allora inedito, non riuscì a risalire all'identità dell'uomo effigiato (Scott 1979).
Lo stato di conservazione è discreto. Sicuramente manca la base in legno lucidato in nero citata in una lettera che Carlo Ghirlanda Silva scrisse nel 1887 all'amico Romolo Griffini per verificare che il Municipio di Varese fosse interessato al ritratto del padre defunto.

Collezione: Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago

Collocazione

Provincia di Varese

Credits

Compilazione: Vanoli, P. (2010)

Aggiornamento: Iorio, Raffaella Maria (2015); Uva, Cristina (2015)

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