Frammento tessile

ambito copto

Frammento tessile

Descrizione

Denominazione: Clavus e orbiculus con putto offerente e drago

Ambito culturale: ambito copto

Cronologia: post 400 - ante 599

Tipologia: tessuti

Materia e tecnica: lana/ tessuto ad arazzo; lino/ tessuto ad arazzo

Misure: 6,5 cm x 53 cm (intero)

Descrizione: Il clavus ha forma stretta ed arrotondata sui lati brevi, in basso è raccordato da una sottile cornice ad un piccolo orbiculus. Il clavus è delimitato da una cornice a tasselli policromi, verde, giallo, rosso, su fondo blu; il centro della parte inferiore è segnato da una grossa perla. Il campo centrale, dal fondo rosso, è ornato da motivi vegetal-floreali stilizzati fra i quali si dispongono astratti volatili; in alto troviamo un putto offerente in volo verso l'alto, con capigliatura scura, grandi occhi quadrati, voltato in basso, lunghe e sottili braccia, corpo arrotondato, mantello verde annodato al collo e gonfio di vento portato dietro, scarpe a punta. Il prolungamento del clavus è definito dallo stesso motivo a tasselli policromi incontrato nella cornice. L'orbiculus presenta una cornice a tasselli policromi su fondo blu, mentre nel centro si dispone di profilo un drago turchese stilizzato.

Notizie storico-critiche: Il clavus, animato da soggetti che possono essere rirefiti all'ambiente nilotico in gran voga nell'arte alessandrina e romana poi usato per ornare le tappezzerie copte durante il VI ed il VII secolo (P. Du Bourguet, La technique des étoffes coptes en rapport avec leur datation, in "Bulletin des Textiles Anciens", 23, 1966, pp. 17-18; I copti, Milano 1969), si caratterizza per la presenza del putto offerente reso con grande sensibilità cromatica. Il leggero mantello portato sul dietro e gonfiato dal vento ricorda l'iconografia di una nereide. Il putto recante delle offerte, ampiamente attestato nella produzione tessile copta, deriva da una rivisitazione ellenistica di un tema tradizionalmente di epoca faraonica. Insolita è la presenza del drago, risolto in chiave soprattutto fantasiosa e cromatica. Riscontri formali, specie per l'iconografia del putto offerente, si possono osservare in un tessuto conservato al Poldi Pezzoli di Milano e datato VI-VII secolo (A. Zaccaria Ruggiu, Museo Poldi Pezzoli - Arazzi, tappeti, tessuti copti, pizzi, ricami, ventagli, in "Musei e Gallerie di Milano", Milano 1984, n. 12, tav. 13, p. 88. Un putto offerente in volo molto vicino a quello rappresentato nel nostro clavus orna una stoffa datata VII-VIII secolo (D. Renner-Volbach, Spatantike und Koptische Textilien im Erzbischoflichen Diozesanmuseum in Koln, Wiesbaden 1992, pp. 25-28, n. 1, fig. 1). In un lacerto conservato al Louvre è raffigurato un putto stilisticamente vicino a quello presente sul nostro tessuto ed è stato attribuito, con qualche incertezza, ad Antinoe e datato VI secolo (R. Cortopassi, scheda n. 76, pp. 86-87, in "Antinoe cent'anni dopo", cat. mostra a cura di L. Del Francia Barocas, Firenze 1998); analogie con il mantello svolazzante si osservano in un frammento del Museo Archeologico di Firenze, proveniente da Antinoe, datato al IV-VI secolo (L. Del Francia Barocas, Antinoe cent'anni dopo, cat. Mostra, Firenze 1998, p. 203, n. 254).

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Franco, Sara (2015); Peri, Paolo (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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