ARCHITETTURE
Juvarra Filippo
Descrizione
Autore: Juvarra Filippo (1676/ 1736)
Cronologia: ca. 1710 - ca. 1720
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / penna, inchiostro acquarellato
Misure: 442 mm x 333 mm
Descrizione: carta preparata giallina.
Notizie storico-critiche: La datazione è ipotizzata tenendo conto della scritta "Juvarra", molto probabilmente di mano di Riccardo Lampugnani, sul supporto di cartone, e del confronto del soggetto rappresentato con alcuni disegni dell'architetto messinese. Rimanda a Juvarra l'edificio a pianta centrale come sede di una villa di ispirazione palladiana, inserita in un cortile ampio, spazioso, comunicante in certi casi , tramite un camminamento che corre lungo il perimetro del cortile e terminanate in gradini, con corsi d'acqua a un livello inferiore: idea questa cara all'architetto fin dagli anni giovanili, quando per esempio nel 1714 progetta un "palazzo in villa" per la famiglia Guinigi a Viareggio o quando, ancora prima, nell'ambito dei progetti per il concorso Clementino di Roma del 1707, progetta una villa presso la riva di un fiume (Millon 1984; Gritella 1992). Il tipo di pilastro in primo piano è identico a quello presente in un disegno di "Fantasia architettonica", non datato, con dedica al re di Polonia (Gritella 1992). Il pronao aggettante - anche se in parte murato - dell'edificio richiama quello della basilica di Superga (1715-1718). Ma il richiamo a Juvarra è soprattutto nella resa di una spazialità di ampio respiro, nella quale l'architettura è inserita armoniosamente e in rapporto di comunicazione. Il disegno rientra tra i progetti numerosi rimasti tali, non realizzati ma non per questo assimilabili alla veduta fantastica o alla scenografia. Quest'ultima affermazione viene fatta senza l'intenzione di sminuire l'opera di Juvarra scenografo, ma in accordo con quanto affermato da Ferrero Viale nel 1970 contrapponendosi alla distinzione netta fatta da Cesare Brandi tra i disegni di scenografia giovanili e quelli di architettura, distinzione poi "dialettizzata", attenuata da Argan ( Argan 1970).
Una foto in bn è conservata nell'album "B SCEN-ARC" di Riccardo Lampugnani; altre due foto, a colori, si trovano nell'album "D11 SCEN-ARC": la collocazione di una di queste fra due disegni di Galliari può essere interpretata come una indicazione del gusto che, ancora negli anni sessanta, tendeva a considerare Juvarra come architetto e scenografo "barocco" più che come architetto moderno per i suoi tempi e quindi "pre-illuminista".
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o050-00022/
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