Scena raffigurante un bosco/ Schizzo per scena raffigurante un paesaggio

Vacca Angelo (attr.); Vacca Luigi (attr.)

Scena raffigurante un bosco/ Schizzo per scena raffigurante un paesaggio

Descrizione

Identificazione: PAESAGGIO/ PAESAGGIO

Autore: Vacca Angelo (attr.) (1746/ 1814); Vacca Luigi (attr.) (1778/ 1854)

Cronologia: ca. 1825 - ca. 1849

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta bianca / inchiostro bruno, acquerellatura grigia

Misure: 346 mm x 263 mm

Notizie storico-critiche: Il disegno appare delineato in maniera sommaria, sia al recto che al verso. Potrebbe trattarsi di uno schizzo frutto dello scambio di idee tra lo scenografo e le maestranze addette alla rappresentazione. L'attribuzione ai Vacca indicata negli inventari del museo è stata mantenuta per quanto il riferimento non sia pienamente convalidabile. Potrebbe essere che il foglio sia stato utilizzato come cartella per contenere i disegni di Angelo Vacca secondo quanto indicato dalla scritta presente al verso del disegno, dalla quale si ricava che il foglio doveva essere in relazione con una raccolta di disegni del pittore Angelo Vacca residente a Torino presso "l'Auberge du p... , 3me Etage" (cfr. iscrizione al verso). Le fonti documentano l'esistenza di due pittori di nome Angelo Vacca, di cui uno padre di Luigi e l'altro fratello minore. Le notizie biografiche sui due autori sono rintracciabili in una memoria autobiografica (manoscritto in Miscellanea Vico, Notizie su artisti) conservato presso la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Torino, in parte riportato nelle Schede Vesme, vol. III, pp. 1062 e segg. Da queste si ricava che il fratello di Luigi era nato nel 1783 (o 1782) e divenne pittore di corte dei re Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, di cui eseguì ritratti; morì nel 1824 a quarantadue anni (non viene indicata la residenza). Del padre di Luigi, nato nel 1746 e morto a Torino nel 1814, è noto che aveva iniziato la sua carriera come pittore di tabacchiere presso una manifattura situata nel Castello del Valentino, finchè ebbe l'incarico dal re Vittorio Amedeo III di ornare una sala del Castello di Stupinigi con fiori, trofei di caccia, animali; simile decorazione operò per l'atrio del Castello di Rivoli; fu anche decoratore di carrozze per la corte; ebbe sei figli maschi, tutti dediti all'arte paterna. Riguardo alla residenza viene infine segnalato che nel 1796 abitava a Casa Carron di S. Tommaso nell'isolato di S. Francesco di Paola. Questa non sembra però coincidere con quella segnalata nell'iscrizione. Per i riferimenti cronologici sembra comunque più attendibile che possa trattarsi del padre.

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

Collocazione

Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli

Credits

Compilazione: Ranzi, Anna (2006)

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