Ignavia

Alberti, Achille

Ignavia

Descrizione

Identificazione: Allegoria dell'ignavia

Autore: Alberti, Achille (1860/ 1943), esecutore

Cronologia: post 1891

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso

Misure: 56.5 cm x 92 cm x 108 cm

Notizie storico-critiche: "Ispirato a un personaggio dantesco, il fiorentino Belacqua (Purgatorio V), il gesso fu esposto nel 1891 a Brera e ottenne i Premi Fumagalli e Tantardini. La doppia premiazione suscitò tanto scalpore che lo stesso Alberti espresse la volontà di rinunciare al Tantardini a favore dei colleghi. Il Municipio, responsabile del lascito, stabilì che lo scultore, non potendo rinunciare all'onorificenza, non avrebbe più concorso al Premio Tantardini per i successivi tre anni. Considerata da tutta la critica come il capolavoro assoluto dell'Alberti, l'"Ignavia" fu accolta dalla stampa dell'epoca con giudizi discordi che furono espressi nelle opposte critiche di Ercole Arturo Marescotti e di Camillo Boito. Mentre il primo lodò l'accuratezza del nudo e l'efficacia dimostrata dallo scultore nel raffigurare il vizio dell'ignavia, il secondo giudicò troppo "materiale e non morale l'interpretazione dei versi danteschi". Dell'opera vene criticata soprattutto l'eccessiva "energia muscolare" che fu interpretata come un ritorno al passato, al classicismo e un rifiuto della modernità. Tuttavia nel 1891 a Monaco, nel 1992 a Genova (Cartella Gelardi, 1932, pp. 80-81), nel 1894 a Vienna e nel 1900 a Parigi la statua ottenne numerosi consensi critici e riconoscimenti internazionali. Nel 1904 una replica in bronzo fu acquistata dalla famiglia Ottolini di Busto Arsizio, nel 1918 e nel 1930, in terracotta e in gesso, fu presentata alla Galleria Pesaro di Milano. Il Costantini, curatore della mostra, ne lodò la fusione tra plasticismo e realismo"
(La collezione Alberti, in Ospedale Maggiore Ca' Granda. Collezioni diverse, Electa, 1988)

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Casero, Cristina (2002)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

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