Immortalità

Alberti, Achille

Immortalità

Descrizione

Identificazione: Allegoria dell'immortalità

Autore: Alberti, Achille (1860/ 1943), esecutore

Cronologia: ca. 1922

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso

Misure: 55 cm x 43 cm x 115 cm

Notizie storico-critiche: Nel 1922 l'esemplare in marmo venne presentato all'"Esposizione Nazionale d'Arte e ottenne il Premio Principe Umberto. Fu acquistato da Emilia Testa Bernasconi che nel 1934 fu costretta ad alienarlo - si ignore a chi - per motivi finanziari. Secondo l'attento ed entusiasta biografo dell'Alberti, Giuseppe Cartella Gelardi, la statua chide il periodo simbolista dell'autore, di cui rappresente il capolavoro. Considerata dalla stampa opera di pregevole fattura, ma troppo accademica e poco moderna, l'"Immortalità" ispirò allo scultore i Monumenti ai Caduti di Tremezzo e di Lanzo d'Intelvi. Nel 1930, sempre l'esemplare in marmo vene esposto alla Galleria Pesaro, mentre il gesso, pervenuto alla Cà Granda nel 1943, seguì sorte analoga a quella di tutti gli altri gessi della collezione Alberti.
Nel 1943, alla morte dell'Alberti, i gessi pervennero all'Ospedale e poco tempo dopo furono trasferiti a Zelobuonpersico (Milano) perché non venissero dannegiati dal conflitto. Nel 1948 il Bignami, in una lettera al presidente dell'Ospedale, espresse il desiderio di recarsi a Zelobuonpersico per operare una cernita dei pezzi, secondo la volontà testamentaria dell'Alberti stesso. In quell'anno i gessi, accuratamente vagliati dal Bignami, furono trasportati di nuovo alla Cà Granda, dove trovarono la loro sistemazione definitiva.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Casero, Cristina (2002)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

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