Ritratto di Savina Alfieri Nasoni

Longoni, Emilio

Ritratto di Savina Alfieri Nasoni

Descrizione

Identificazione: Savina Alfieri Nasoni

Autore: Longoni, Emilio (1859/ 1932)

Cronologia: post 1899 - ante 1900

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 120 cm x 202 cm

Notizie storico-critiche: Savinia Alfieri, vedova di Vincenzo Nasoni, celebre filantropo, nel 1899 fece una donazione di 60.000 lire in favore dell'Ospedale Maggiore. Il 31 maggio 1899 il Consiglio deliberò di allogare l'esecuzione del ritratto a Giuseppe Mentessi, che tuttavia rinunciò all'incarico trasferito il 23 novembre seguente a Longoni. Il dipinto ultimato venne approvato l'1 giugno 1900.
Pur mancando un documento a riguardo, si sarebbe indotti a pensare che Mentessi stesso, ricusando l'incarico, avesse suggerito il nome di Longoni, tenendo conto della stretta amicizia e stima esistente tra i due artisti. Longoni infatti in questo periodo mancava di commissioni importanti e veniva sostenuto ed aiutato da amici ed estimatori, tra cui appunto il collega Mentessi.
Il ritratto Afieri presenta strette analogie con "Gli ultimi e i primi passi", da lui presentato alla Triennale di Brera nel 1887, sia per lo sfondo paesaggistico del giardino primaverile, sia per la "fresca qualità cromatica della tela, per la luminosa tessitura a toni divisi, per la stessa organizzazione compositiva che evoca in una certa misura quella di Panni al sole di Pellizza" (Ginex).
Pur avendo il Longoni eseguito il dipinto da fotografia, la benefattrice era ancora in vita: morirà nel 1911 a 74 anni, epoca in cui venne ritratta da Angelo Cantù per la Quadreria dei Ciechi.
(Sergio Rebora)

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Bacuzzi, Paola (2005)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007); Bortolotti, Carlotta (2010)

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