Sedia

Ponti, Giò;

Sedia

Descrizione

Denominazione: Superleggera

Autore: Ponti, Giò (1891-1979), progettista

Cronologia: post 1957

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di frassino; pelle

Peso: 1,7 cm

Descrizione: Sedia con struttura in legno di frassino e seduta in pelle: lo schienale a giorno si curva nella parte superiore per accogliere il corpo seduto ed è caratterizzato da due fasce orizzontali lisce che si collegano ai montanti posteriori; le gambe sono prive di decorazione, a sezione triangolare rastremata verso il basso, collegate tra di loro da una fascia singola davanti e dietro e da una doppia fascia sui lati.

Notizie storico-critiche: La "Superleggera" dei 20 progetti di sedute realizzate dall'architetto e designer milanese Gio Ponti per la ditta Cassina (Licitra Ponti L., 1990).
E' una sedia progettata d Gio Ponti nel 1955 e prodotta dall'azienda italiana Cassina a partire dal 1957: ad oggi viene considerata uno degli esempi di disegno industriale più rilevanti del XX secolo ed è esposta nelle collezioni permanenti di alcuni tra i maggiori musei e gallerie del mondo (il Metropolitan Museum of Art, il Philadelphia Museum of Art e il Victoria & Albert Museum negli Stati Uniti; il Design Museum di Londra; il Vitra Design Museum a Berlino, ecc..). A Milano alcuni suoi esemplari sono conservati presso il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco e la Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale. L'oggetto nasce dalla volontà di Ponti di reinventare uno dei più antichi archetipi di sedia italiana, la "sedia di Chiavari" (conosciuta anche con il nome di "chiavarina"), prodotto dell'artigianato ligure di fine Ottocento, caratterizzata da attributi quali leggerezza, semplicità e stabilità, nonché bassi costi di produzione e d'acquisto. Già nel 1949 comincia a disegnare sedie con lo schienale piegato, per rendere più comodo l'appoggio, e i supporti appuntiti, per alleggerirne la struttura: nasce così nel 1951 il prototipo nominato "Leggera", sottile e molto forte, che la ditta Cassina inizia fin da subito a produrre e che va ad incarnare il modello di sedia normale, che si adatta ad ogni ambiente, semplice e lineare. Nel 1955 inizia a delinearsi poi quello che sarà nel 1957 il modello n. 699 chiamato "Superleggera" presentata all'XI Triennale, nel quale l'intera struttura viene riprogettata: le gambe e i montanti vengono ridisegnati con una sezione triangolare dal lato lungo solo 18mm; viene effettuato un attento studio degli incastri al fine di migliorarne la robustezza e la stabilità e vengono scelti materiali leggeri di origine naturale, quali il legno di frassino per la struttura portante e un'impagliatura di canna d'India per la seduta (sostituibile con del cellophane colorato nel caso si desideri un'imbottitura sintetica). Il risultato è una sedia solida e robusta, del peso complessivo di solo 1,7 kg, quindi sollevabile con un dito, simbolo di un'epoca e di uno stile ("rieduca alla civiltà della attenzione verso le cose fini) (Falconi, 2004).. Le sedie qui schedate sono una riedizione della sedia del 1957, prodotte da Cassina in una versione in legno di frassino naturale con la seduta imbottita in pelle colorata (qui presente nelle varianti verde, blu, bianca e bordeaux). Il motivo della loro collocazione presso l'ospedale è legato alla storia stessa della costruzione del S. Carlo Borromeo, cui Gio Ponti partecipò attivamente progettando e realizzando la struttura e gli arredi della Chiesa di S. Maria dell'Annunciata, annessa all'ospedale. Per quanto riguarda nello specifico gli arredi lignei qui analizzati, secondo il progetto della direzione Lavori del San Carlo in collaborazione con l'Arch. Rosselli dello Studio Ponti, ogni camera dei Convitti - ovvero delle camere che in origine ospitavano coloro che lavoravano nell'Ospedale e gli studenti della Scuola per infermieri - doveva contenere 2 poltrone, 1 armadio, 1 scrittoio, 1 letto e 2 sedie modello "Superleggera".

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Santi Paolo e Carlo

Credits

Compilazione: Tosi, Luca (2009)

Aggiornamento: Porcelluzzi, Anna (2012); Uva, Cristina (2013)

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