Santa Rosa da Viterbo

ambito lombardo

Santa Rosa da Viterbo

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1600 - ante 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70 cm x 83 cm (tela)

Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea di colore nero. L'opera raffigura Santa Rosa, a mezzo busto, rivolta verso destra: la santa indossa l'abito francescano e in testa la corona di spine a ricordo del martirio di Gesù; nella mano destra regge un cuore, mentre con la sinistra si stringe al petto un crocefisso. Sullo sfondo, le nubi si diradano nel cielo e una colonna luminosa scenda dall'angolo in alto a destra della composizione per illuminare il suo viso.

Notizie storico-critiche: Il presente dipinto appartiene alla collezione di opere pittoriche di soggetto sacro dell'Azienda Ospedaliera Ospedale S. Anna di Como: la mancanza di notizie reperite sulla sua vita antecedente la collocazione presso l'ente sanitario non permette di identificarne con certezza origine e dati relativi l'esecuzione o provenienza del dipinto.
Il soggetto del dipinto, come confermato dall'inventario cartaceo dell'Ospedale (compilato da Augusto Colombo, 1965) e dalla targa apposta ai piedi dell'opera, è Santa Rosa da Viterbo, una religiosa italiana vissuta dal 1233 al 1251: le monache Clarisse la respinsero a causa della sua salute precaria e dopo una guarigione miracolosa entrò nel terz'ordine francescano, predicando accanitamente contro i catari e difendendo il Papa nella lotta fra guelfi e ghibellini; mandata in esilio con la sua famiglia si rifugiò nella provincia di Viterbo, dove predisse la morte dell'imperatore Federico II. Sulla sua morte non si sa praticamente nulla se non che venne sepolta nella nuda terra, senza cassa, presso la chiesa di Santa Maria in Poggio nel 1251, stroncata da una malattia su cui fioriranno in seguito tante leggende: la tradizione vuole che qualche anno dopo la sua morte il suo corpo venne trovato intatto e così perfino le rose con le quali era stata inghirlandata, così che nel 1258 papa Alessandro IV ne ordinò la traslazione nel monastero delle Clarisse, dove venne chiusa in una preziosa urna. Nel 1357 scoppiò un incendio all'interno della cappella nella quale essa era conservata ma il suo corpo rimase indenne, solo annerito; nel 1921 fu eseguita una ricognizione del suo stato di conservazione, durante la quale venne estratto il Sacro Cuore ancora integro che venne riposto in un reliquario d'argento (diventando così suo caratteristico attributo, come si evince anche nel presente dipinto); tutt'oggi il suo corpo rimane incorrotto, custodito nel Santuario a lei dedicato.

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

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