Ritratto di Giovan Andrea Zurla

bottega bergamasca

Ritratto di Giovan Andrea Zurla

Descrizione

Ambito culturale: bottega bergamasca

Cronologia: post 1738

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 100 cm x 157 cm (intero); 122.5 cm x 180 cm (cornice)

Descrizione: La tela presenta il ritratto di tre quarti su fondo neutro di un uomo con lunga parrucca bianca. Indossa una giacca rossa sopra a una camicia bianca e tiene un cappello scuro infilato sotto al braccio sinistro. Ha entrambe le mani infilate nei guanti e nella destra, sollevata, regge un piccolo libro chiuso. Dal fianco sinistro spunta l'elsa di una spada da passeggio. Nella parte inferiore del dipinto, infine, entro una cornice decorata con volute, è inserita un'iscrizione documentaria in latino e in lettere capitali. Il dipinto è provvisto di cornice modanata dipinta di verde e profilata da foglia d'oro.

Notizie storico-critiche: L'opera rientra all'interno di quel corpo ben nutrito di tele possedute da molti enti ospedalieri, le quali rappresentano le effigi dei benefattori, di coloro, cioè, che, per lo più attraverso lasciti testamentari o donazioni, hanno contribuito a far grande l'Ospedale. L'operato di tali persone risulta, infatti, fondamentale per la vita dell'Ente che, in passato, poteva contare unicamente sulla generosità dei privati e, per questo, nel corso dei secoli, si è andata diffondendo la consuetudine di dedicar loro un ritratto commemorativo. Le motivazioni insite nel gesto di beneficienza sono del resto da sempre state molteplici: il suffragio dell'anima del testatore attraverso un atto di elemosina, il desiderio umanissimo di lasciare un perpetuo ricordo di sè, ma anche il senso di riconoscenza creatosi nel confronto di medici e personale ospedaliero per il loro operato. Inoltre, l'atto di generosità di un singolo benefattore poteva essere d'esempio per altri eminenti cittadini o per la famiglia stessa del defunto, per la quale l'inserimento di un proprio membro nella quadreria conferiva prestigio al casato: questo spiega anche come mai le costanti della tradizione iconografica ospedaliera siano sempre le stesse, quali l'allusione ai segni del potere e alla famiglia d'appartenenza, oppure i tratti indicativi della professione, ma anche l'atto stesso di stilare il testamento, in linea con criteri di decoro e autocelebrazione.
Nella tela oggetto della presente schedatura è effigiato il ritratto del nobile cavaliere Giovan Andrea Zurla, ventiseiesimo benefattore del Nosocomio cremasco che, come recita la scritta dedicatoria, dispose un particolare beneficio a favore dell'Ospedale. La tela, restaurata, può essere collocata nell'ambito della ritrattistica settecentesca, la quale si consolida nel rinomato ritratto d'apparat in cui i tratti fisionomici dell'effigiato sono gerarchicamente posti sullo stesso piano degli accessori, quali abiti e ornamenti, che ne definiscono lo status sociale.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

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