San Francesco d'Assisi in meditazione del crocifisso

ambito cremonese

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San Francesco d'Assisi in meditazione del crocifisso

Descrizione

Ambito culturale: ambito cremonese

Cronologia: post 1625 - ante 1649

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: rame / pittura ad olio

Misure: 15 cm x 22 cm (intero); 33.5 cm x 43 cm (cornice)

Descrizione: La tela rappresenta un giovane San Francesco d'Assisi ripreso a mezzo busto e ruotato di tre quarti verso destra. Il santo è nimbato, porta la chierica e indossa il classico saio minoritico con cappuccio, il quale presenta un taglio sul lato destro del petto che permette di porre in evidenza le stigmate. La mano destra è poggiata all'altezza del cuore, mentre nella sinistra regge un crocifisso sul quale converge lo sguardo dell'uomo. L'opera è provvista di cornice intagliata e dorata coeva.

Notizie storico-critiche: Il dipinto riporta la figura di San Francesco, nato ad Assisi nel 1181 da una ricca famiglia di mercanti di stoffe. Dopo aver trascorso una giovinezza spensierata occupata dal sogno di diventare, un giorno, cavaliere, all'età di 23 anni, mentre si reca in Puglia per combattere, il giovane ha una visione che lo porta, una volta tornato a casa, a cambiare radicalmente la sua vita e ad iniziare quella conversione che successivamente lo farà spogliare di tutti i suoi averi per dedicare la vita a Cristo. La tela mostra San Francesco stigmatizzao, dopo, quindi, che il Santo assisiate riceve il "sacro sigillo", uno degli episodi principali legati alla sua biografia, verificatosi nel 1224 sul Monte della Verna. Le stigmati diventeranno uno dei suoi principali attributi iconografici. Morto ad Assisi nel 1226, Francesco viene canonizzato da Papa Gregorio IX nel 1228 e, a partire dal 1939, per volere di papa Pio XII, egli è il primario patrono d'Italia.
L'iconografia del santo è vastissima, soprattutto nei secoli XIII e XVI, tanto che dopo la rappresentazione della Vergine e dei personaggi del Nuovo Testamento, la sua è forse l'immagine sacra che ha avuto maggiore diffusione nella storia dell'arte. Tale successo è dovuto prevalentemente alla precocissima beatificazione di Francesco, avvenuta dopo soli due anni dalla morte, alla forza della predicazione francescana e al folto numero di chiese dell'ordine fondate a partire dal XIII secolo, le quali avevano necessariamente bisogno della presenza di immagini del Santo la cui fisionomia cambia molto nel corso dei secoli, mentre, inalterati, rimangono i suoi attributi agiografici. La fortuna iconografica delle stigmati, alla quale allude anche la tela oggetto di analisi, scemerà nel corso del Cinquecento, per poi ritornare in auge, seppur in quantità minore, nel Seicento, periodo nel quale si va a prediligere la rappresentazione dell'aspetto mistico e contemplativo del Santo.
Nell'opera studiata, San Francesco viene rappresentato molto giovane, con la tonsura e il saio strappato in corrispondenza della ferita sul costato; come spesso avviene, egli tiene in mano un crocifisso, oggetto di adorazione. La tela è inoltre priva di alcuni elementi iconografici tradizionali quali il teschio e il libro, segno che denota la volontà dell'artista di raffigurare un giovane San Francesco nell'atto di adorare la croce, non più investito dalla luce divina come nella raffigurazione reniana conservata nella Collezione d'Arte M di Roma, ma spiritualmente più maturo e già partecipe della luce, tanto da esserne egli stesso fonte d'irradiazione.
L'opera, a carattere devozionale, rientra, anche per il supporto, nella tipologia dei dipinti da cavalletto eseguiti in ambito cremonese nel pieno XVII secolo. La cornice intagliata e dorata che impreziosisce il manufatto è coeva.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

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