Ritratto di Antonio Mora

bottega bergamasca

Ritratto di Antonio Mora

Descrizione

Ambito culturale: bottega bergamasca

Cronologia: post 1650 - ante 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 72,5 cm x 65,5 cm (intero); 100 cm x 131 cm (cornice)

Descrizione: La tela rappresenta, entro un ovale, il ritratto di un uomo con busto di profilo, ma viso rivolto frontalmente e con sguardo fisso verso l'osservatore. Porta lunghi e folti capelli scuri, baffi curati e pizzetto, e indossa una ricca armatura ingentilita da una fascia che corre dalla spalla destra verso il fianco sinistro e da un fazzoletto annodato al collo a mo' di cravatta. Al fianco sinistro porta una spada, della quale è evidente solo l'elsa. Nella parte centrale del dipinto, a sinistra, è inserita un'iscrizione documentaria in lettere capitali. L'opera è montata su una ricca cornice lignea intagliata e dorata, provvista di fastigio fitomorfo terminante con nappe.

Notizie storico-critiche: L'opera rientra all'interno di quel corpo ben nutrito di tele, possedute da molti enti ospedalieri, le quali rappresentano le effigi dei benefattori, di coloro, cioè, che, per lo più attraverso lasciti testamentari o donazioni, hanno contribuito a far grande l'Ospedale. L'operato di tali persone risulta, infatti, fondamentale per la vita dell'Ente che, in passato, poteva contare unicamente sulla generosità dei privati e, per questo, nel corso dei secoli, si è andata diffondendo la consuetudine di dedicar loro un ritratto commemorativo. Le motivazioni insite nel gesto di beneficienza sono da sempre state molteplici: il suffragio dell'anima del testatore attraverso un atto di elemosina, il desiderio umanissimo di lasciare un perpetuo ricordo di sè ma anche il senso di riconoscenza creatosi nel confronto di medici e personale ospedaliero per il loro operato. Tale gesto munifico poteva inoltre essere d'esempio per altri benefattori o per la famiglia stessa del defunto, per la quale l'inserimento di un proprio membro nella quadreria conferiva prestigio al casato.
Quale segno d'identità, il ritratto viene spesso accompagnato dal nome dell'effigiato, come nel presente caso, il quale ne permette una certa identificazione. Accanto ad esso, poi, possono apparire altre informazioni come, per esempio, la data d'esecuzione del dipinto. La tela in esame, montata su di una cornice lignea intagliata e provvista di fastigio fitomorfo terminante con nappe, ritrae Antonio Mora, il quale, nel 1499, diventò il secondo benefattore del Nosocomio di Crema. Il ritratto in arme, se pur di non alta esecuzione, rientra in una tipologia ritrattistica che ebbe molta fortuna nell'area bresciana e bergamasca a partire dal XVI secolo.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

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