Orsetti Welles

Dietman, Erik

Orsetti Welles

Descrizione

Autore: Dietman, Erik (1937-2002), esecutore

Cronologia: post 1999 - ante 2000

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: acciaio

Misure: 150 cm x 250 cm x 150 cm (intero)

Descrizione: Scultura in acciaio Corten raffigurante un agglomerato di orsetti di differenti dimensioni fusi insieme l'uno nell'altro a creare un unico blocco. A seconda del punto di vista da cui si osserva la scultura, degli orsi è visibile solo la testa, vista di fronte, di profilo o da dietro, oppure l'intero corpo, nel quale si fondono sempre nuovi pezzi di altri orsetti.

Notizie storico-critiche: L'opera, realizzata in 3 esemplari nel 2000 dallo scultore Erik Dietman, appartiene alla collezione di scultura contemporanea della Fondazione Pietro Rossini. Quella con l'artista svedese è una delle più costanti collaborazioni intraprese tra l'imprenditore e collezionista brianzolo Alberto Rossini e gli artisti della sua collezione: Dietman gli venne presentano da un amico comune, Jany Birdais, e da questo incontro nacque un rapporto di sincera amicizia, che sfociò in una proficua e continuativa collaborazione che perdurò fino alla morte dell'artista avvenuta nel 2002. Questa si trasformò anche in una serie di commissioni per opere da collocare all'interno del Parco di sculture di Briosco. Per la realizzazione di queste ultime vennero messi a disposizione di Dietman molti dipendenti e quasi tutti i settori dell'attività produttiva dell'azienda di famiglia, la Ranger Italiana S.p.A., compreso l'ufficio progetti e gli stessi figli di Rossini, che parteciparono attivamente alla creazione delle sculture.
Tutte le opere realizzate presso la ditta, imponenti per dimensioni ma bizzarre a livello di soggetto, vennero prodotte a partire da un modello in legno realizzato manualmente dall'artista, la cui immagine fu in azienda digitalizzata e sviluppata in forma tridimensionale: una volta realizzata la composizione CAD, i dischi in acciaio Corten vennero tagliati, sovrapposti e sottoposti a fresatura con macchine a controllo numerico. La rifinitura dell'opera fu infine realizzata mediante trattamenti di sabbiatura e lucidatura della superficie.
Il soggetto di quest'opera, "Orsetti", non è nuovo nella produzione di Dietman ed è legato ad una matrice post-dadaista che parte dalla ricerca dell'object trouvè, l'oggetto comune che si trasforma in opera artistica. Questa scultura deriva infatti da un modello reale, l'Orsetto Bjorn, un comune peluche che l'artista svedese ha modificato, trasformato, ingrandito e riassemblato in una sorta di ready-made tecnologico. Dietman in un certo senso in quest'opera medita sulla vera natura dell'animale, che per la sua rotondità e le forme conosciute riporta alla dimensione dell'infanzia, tanto ludica, quanto memore di una serie di istinti primordiali che fanno parte delle prime fasi dell'evoluzione. Per un artista appartenente alla generazione del secondo Dopoguerra, condizionato dall'orrore del conflitto mondiale e dell'Olocausto, infatti, le figure della leggerezza infantile e dell'innocenza diventano una via per esorcizzare quanto accaduto storicamente. Nella presente scultura l'orso ha abbandonato la propria natura solitaria e si trova circondato da una montagna di orsi più piccoli che si sono fusi insieme e trasformati in un colosso, ad omaggio del gigante del cinema Orson Welles, cui è riferito anche il titolo.

Collezione: Collezione del Parco di sculture Fondazione Pietro Rossini

Collocazione

Briosco (MB), Parco di sculture Fondazione Pietro Rossini

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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