Leda col cigno

Martini, Arturo

Leda col cigno

Descrizione

Identificazione: Leda e il cigno

Autore: Martini, Arturo (1889-1947), esecutore

Cronologia: post 1925 - ante 1926

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso / scultura

Misure: 55 cm x 70 cm x 193 cm (intero)

Descrizione: Scultura a tuttotondo in gesso raffigurante una donna seduta, priva di vesti, avvolta solo da un sottile panneggio che le gira attorno al corpo, coprendole la spalla sinistra e una parte del braccio destro. Ha lunghi capelli mossi che le scendono sulle spalle, tiene gli occhi chiusi e la bocca socchiusa: con entrambe le mani tocca il corpo e il collo di un cigno, avvicinandoselo al corpo e stringendolo a sè fra le ginocchia.

Notizie storico-critiche: L'opera fu presentata da Arturo Martini nel 1926 alla I Mostra del Novecento Italiano tenutasi al Palazzo della Permanente di Milano, dopo che lo scultore aveva già sperimentato il tema mitologico alla Terza Biennale Romana del 1925. Benché collocata in posizione di riguardo, al centro del salone principale, come scriverà Martini stesso alla moglie, la scultura non riscosse all'epoca particolare apprezzamento da parte della critica. Da questo gesso fu tratta poi la scultura in pietra serena esposta nel 1930 alla IV Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Monza, l'ultima rassegna ospitata in Villa Reale prima del trasferimento delle esposizioni nel Palazzo dell'Arte di Milano (attuale Triennale), nel periodo in cui lo scultore insegnava presso l'ISIA, l'Istituto Superiore Industrie Artistiche. Fu infatti presso questa scuola che il presente il gesso fu lasciato; la statua è poi pervenuta nelle raccolte civiche monzesi nel 1976 dalla Civica Scuola Serale Artigiana Paolo Borsa, anch'essa avente sede, come l'ISIA, presso alcuni ambienti del complesso monumentale della Villa Reale.
Martini era stato chiamato dal direttore dell'ISIA come docente della cattedra di Plastica decorativa nel 1929 e si fermò a Monza fino al 1931, abitando all'interno della scuola e organizzando uno studio adiacente alla grande aula di scultura. Qui l'artista ebbe modo di approfondire la propria tecnica scultorea sia su pietra che su legno, seguendo da vicino e intervenendo personalmente anche sulle opere degli allievi. Quest'opera, in particolare, si impose all'attenzione della scuola, divenendo un'icona, studiata e riprodotta in molti disegni, prove plastiche e ceramiche dagli studenti, per via del grande fascino scaturito dai suoi ampi volumi, caratterizzati da una solida costruzione geometrica, alleggerita dai passaggi chiaroscurali pur nell'aridità del materiale con cui è realizzata. Ben inserita nella produzione del maestro degli anni Venti, alla luce delle contemporanee ricerche artistiche in Italia, la Leda guarda alla scultura primitiva, alla purezza romanica delle forme, alla sintesi arcaica che attualizza la dimensione fiabesca del mito che qui l'artista ha scelto di narrare.

Collezione: Collezione dei Musei Civici di Monza

Collocazione

Monza (MB), Musei Civici di Monza

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2014)

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