Riposo durante una sosta

Pozzi, Pippo

Riposo durante una sosta

Descrizione

Autore: Pozzi, Pippo (1910-1972 post)

Cronologia: 1941

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro, acquerello

Misure: 321 mm x 241 mm

Descrizione: penna e inchiostro, acquerello su carta

Notizie storico-critiche: Nato nella provincia di Alessandria, nel capoluogo frequenterĂ  le lezioni della scuola di Arte Applicata fin dallÂ'etĂ  di quattordici anni, realizzando lÂ'anno dopo la sua prima commissione pubblica di pittura.
Arruolato per la guerra in Africa orientale, trascriverĂ  le sue impressioni in innumerevoli disegni, esposti nel 1937 in una mostra personale allestita dal G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista) di Alessandria e pubblicati lÂ'anno seguente con il titolo di "Impressioni dÂ'Africa di un Legionario". Risale a questo periodo il trasferimento a Biella, cittĂ  dove dimorerĂ  per il resto della sua vita. Contemporaneamente prosegue lÂ'attivitĂ  espositiva, interrotta da una nuova chiamata alle armi - nel 1941 - con destinazione il fronte greco-albanese, del quale descriverĂ  tutto lÂ'orrore in un una serie di disegni, immediatamente esposti al suo rientro dal conflitto. Alla fine della guerra si distinguerĂ  per il suo impegno politico e artistico in favore del ricordo della Resistenza, partecipando alle esposizioni per il decennale e il ventennale della Liberazione, e per la promozione della democrazia e della libertĂ . Fondamentale tappa di questo percorso fu lÂ'esposizione "Sui monti della Grecia: cento disegni inediti di guerra" del 1972 presso il Museo Nazional del Risorgimento di Torino. Vivace interprete delle poetiche del Novecento, mai legato ad alcun movimento artistico, intrecciò amicizie profonde con alcuni dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo, incontrati presso il suo studio di via Italia a Biella dove fondò la «Saletta dellÂ'Orso», cenacolo culturale e artistico di spiccata importanza. Il "Riposo durante una sosta" rappresenta un momento imprescindibile della vita sul fronte, qui condiviso da un gruppo di soldati che abbandonano a terra i propri zaini e le proprie armi e trovano riparo in una cavitĂ  rocciosa, accogliente quanto il ventre materno. Il gruppo è serrato, quasi a trasferire su carta quel senso comunitario che teneva ancorati alla vita gli uomini nella quotidiana crudeltĂ  della guerra. NellÂ'opera emergono, nello stesso istante, una resa immediata e realistica e una tensione evocatrice nel fraterno abbraccio dei soldati che condividono la stessa dura sorte. Il tratto del disegno è estremamente semplice, dalle linee fluenti e sicure, che descrivono una quotidianitĂ , quella dei soldati, dove il dramma è presente ed esaltato proprio dallÂ'apparente normalitĂ  delle azioni che compiono. La composizione, dalla forte impostazione piramidale, è memore di ricordi antichi, a metĂ  strada tra lÂ'iconografia del "Compianto sul Cristo morto" e della "Deposizione nel sepolcro" - tra le altre cose suggerita dalla presenza della roccia - ci parla di un dolore atavico che accompagna la storia dellÂ'uomo. La serie di disegni di Pozzi, realizzati dal vero sul fronte greco-albanese, si può ascrivere a quella categoria di opere che prevedono il contatto immediato e continuamente mutevole dellÂ'artista con gli avvenimenti della storia. Costretto a calarsi immediatamente e completamente nellÂ'opera, lÂ'artista realizza un racconto per episodi, che - riuniti in unÂ'unica sequenza - ci danno il senso dello svolgersi della narrazione. Il foglio , oggi conservato allÂ'interno del Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco di Milano, fu acquistato dalla Galleria del Milione nel 1941, in seguito a unÂ'esposizione collettiva con i pittori Cesarino Monti e Angelo Pinciroli. Nel dicembre dello stesso anno, è stato riprodotto in un articolo pubblicato da Giorgio Nicodemi su "Milano, rivista mensile del Comune".

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Mascellino, Bruno (2018)

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