Via Laghetto

Ferrari, Arturo

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Via Laghetto

Descrizione

Identificazione: Veduta di via Laghetto a Milano

Autore: Ferrari, Arturo (1861-1932)

Cronologia: (?) 1924 - 1932

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / grafite

Misure: 166 mm x 120 mm

Descrizione: disegno tracciato a grafite su carta bianca

Notizie storico-critiche: L'artista ha definito il disegno "Via Laghetto" nella pagina manoscritta che accompagna il settimo dei diciotto fascicoli della raccolta denominata "Vecchia Milano". L'attuale denominazione del luogo è via Laghetto. Il Laghetto, che fungeva da collegamento tra la contrada dell'Ospedale e via Francesco Sforza, venne aperto nel 1388 per concessione di Gian Galeazzo Visconti, a spese della Fabbrica del Duomo. Era infatti il luogo dove in origine le acque della fossa interna si raccoglievano a formare una piccola darsena, allo scopo di agevolare l'attracco dei barconi e lo scarico dei blocchi provenienti dalle cave di Candoglia, destinati alla Fabbrica del Duomo, oltre al materiale per la fabbrica dell'Ospedale: granito, marmo rosso di Baveno. Vi scaricavano anche le barche provenienti dal Lago Maggiore con carichi di carbone; gli uomini addetti a tale lavoro abitavano nelle case limitrofe una delle quali detta "ca' dei tencitt" poichè mostravano spesso gli abiti e i volti anneriti dalla polvere. La navigazione nella cerchia interna era resa complicata dai dislivelli tra la Darsena e il Laghetto, il problema fu risolto col geniale meccanismo di chiuse, installato nel 1439 dagli ingegneri idraulici Fioravante da Bologna e Filippo da Modena detto degli Organi, che intervennero anche nel superare la differenza di livello delle acque di quasi due metri tra il Ticino e il Naviglio di Gaggiano. La zona appare oggi del tutto diversa e le principali trasformazioni risalgono al 1857 quando il Laghetto venne interrato per ordine dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, per motivi di igiene pubblica, poiché le esalazioni dell'acqua e le zanzare molestavano i malati del vicino Ospedale Maggiore. A testimonianza della vicinanza dello storico luogo al centro, nella veduta sono inquadrate le guglie del Duomo.
A proposito del foglio in esame si segnala, per l'affinità di soggetto, un olio su cartone eseguito dallo stesso Ferrari, attualmente conservato presso il Museo di Milano; si tratta di una veduta di fantasia dello storico luogo in cui compare lo specchio d'acqua prima del suo definitivo interramento.
La vedova di Ferrari, proponendo i disegni all'attenzione del Comune di Milano, riconduceva la loro realizzazione agli ultimi anni di vita del marito. Una delle opere reca la data 1926; inoltre presso il Museo di Milano si conserva un'altra serie di 16 analoghe vedute a matita di Ferrari, datate dal 1924 al 1931. Pertanto si ritiene che la serie del Civico Gabinetto dei Disegni sia stata eseguita nell'arco cronologico dal 1924 al 1932.
In quell'epoca Milano stava conoscendo notevoli trasformazioni urbanistiche e il pittore, per contrastare la perdita di memoria provocata dalle demolizioni, decise di fissare nei suoi disegni gli angoli e gli scorci destinati a un radicale cambiamento.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Guzzi Piola, Alessandra (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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