Confidenze

Gorni, Giuseppe

Confidenze

Descrizione

Autore: Gorni, Giuseppe (1894-1975)

Cronologia: 1920 - 1921

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: terra secca

Misure: 33 cm. x 17 cm. x 39 cm.

Descrizione: due donne in piedi, vicine, hanno i volti rivolti una all'altra, una ha le braccia conserte e l'altra ha la mano sinistra sul mento mentre appoggia il gomito sul braccio destro. Portano lunghe vesti fino ai piedi e il fazzoletto sul capo. Le sagome non hanno volto e corpo ben delineati e la superficie è ricoperta da lunghi e profondi segni.

Notizie storico-critiche: Manifesto della sorprendente capacità comunicativa di Gorni Confidenze è da considerarsi il vero e proprio equivalente scultoreo degli esiti stilistici ed espressivi raggiunti dall'artista mantovano al ritorno dalla prima guerra mondiale. L'intimità della conversazione tra le due donne viene descritta con una gestualità composta e squisitamente femminile; l'avambraccio della donna, appoggiato sul ventre, sorregge il gomito dell'altro braccio che porta la mano alla guancia per coprire la bocca e lasciare che le parole fuoriescano come un leggero bisbiglio; la concentrazione dell'uditrice, con le braccia conserte sul petto e le spalle curve in avanti, evidenzia con quale interesse le due siano assorte nella confidenza.
La composizione dell'opera ha un precedente: Pettegolezzi sulla via, 1918, si noti infatti in questo schizzo compiuto ad Haymasker il medesimo atteggiamento nelle quattro donne descritte nel frangente di una conversazione lungo il ciglio della strada; la donna in secondo piano sulla sinistra tiene la mano vicino alla bocca, mentre quella sulla destra è inclinata in avanti. Cosa intende rappresentare allora Gorni, se non ciò che nel corso degli anni gli è sempre rimasto impresso e vivo nella memoria, anche nel lontano campo di prigionia? Compagnie femminili coinvolte nel chiacchierio fugace o in discorsi seri. E sembra di vedere il piccolo Giuseppe, all'angolo della strada, cercar di percepire quel indecifrabile brusio proveniente da donne dai larghi fianchi avvolti in ampi gonnelloni e il solito foulard in testa a celare i tratti del volto.
L'opera è interessante anche per il materiale di cui è composta; quell'argilla che Gorni ama prendere dalle rive del Po durante le interminabili passeggiate. La terra è stata graffiata da lunghi segni sottili che ne seguono le sagome permettendo la rifrazione della luce su tutta la superficie, così da riprendere ancora una volta lo stesso effetto delle linee chiaroscurali presenti nei vari studi legati agli anni della prima guerra. In questo caso, inoltre, va osservato che la terra è stata lasciata seccare al sole, elemento peculiare dell'arte di Gorni in quanto momento altamente poetico capace di non snaturare l'essenza propria, l'anima stessa della terra.
Apparati critici a cura di Paola Boccaletti

Collocazione

Provincia di Mantova

Credits

Compilazione: Boccaletti, Paola (2011)

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