I dispiaceri di Salve

Gorni, Giuseppe

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I dispiaceri di Salve

Descrizione

Identificazione: Figura maschile

Autore: Gorni, Giuseppe (1894-1975)

Cronologia: 1932

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso armato; sedia

Misure: 80 cm.

Descrizione: Ragazzo appoggiato all'alzata di una sedia

Notizie storico-critiche: Siamo agli inizi degli anni Trenta quando Gorni si cimenta in alcune sculture assolutamente eccezionali nel contesto gorniano e rispetto allo stesso panorama artistico italiano e internazionale contemporaneo. Gorni ricorda l'episodio nell'autobiografia: 'Tentai di unire la scultura con oggetti veri tanto da ottenere composizioni di immediata e facile comprensione, in modo che l'opera così concepita appartenesse ad un vasto pubblico e non fosse ristretta come sempre a pochi. Su una bicicletta collocai un corridore che somigliava molto al famoso mantovano Learco Guerra, allora in auge, e su una sedia mio figlio imbronciato'. Le sagome modellate in gesso sono state posizionate dall'artista su oggetti veri preesistenti, divenendo parte integrante dell'opera d'arte.
L'opera del ciclista viene esposta per la prima volta alla IV Mostra sindacale di Arte, Pittura, Scultura e Bianco e Nero di Mantova senza destare alcun interesse, non pago per l'insuccesso Gorni invia la stessa alla Permanente di Milano, in occasione della VI Mostra d'Arte del Sindacato del 1935, dove viene rifiutata e dispersa in seguito alla mancata richiesta di restituzione da parte dell'artista. Gorni cerca nuovamente il consenso mantovano l'anno successivo nella V Mostra provinciale di Arte, Pittura, Scultura e Bianco e Nero a Palazzo Te con la scultura del figlio, ma non vi trova alcun riscontro. La formula di tale pensiero risulta poco comprensibile dato l'accento del tutto personale e particolare; un concetto d'artista difficile a capirsi per il suo tempo ma assolutamente legato ad esso e per questo non ascrivibile alla condizione di anticipatore come invece lo si vorrebbe definire. L'intenzione dell'artista non è di rendere il più realistica possibile una scultura unendo e scambiando realtà e finzione così da sembrare che appartengano allo stesso mondo, ma di riuscire ad esprimere al massimo la naturalezza e quindi la semplice e diretta verità delle cose rappresentate. La sedia impagliata o la bicicletta vera non sono che strumenti necessari all'immedesimazione dello spettatore nella vita di colui che è seduto su quella sedia o che conduce quella bicicletta; nel soggetto raffigurato non appare più soltanto un Ragazzo appoggiato all'alzata di una sedia ma I dispiaceri di Salve così come il ciclista non è più semplicemente un ciclista ma è Il campione Learco Guerra. L'intuizione non è collegabile alla successiva operazione artistica della Pop-Art -come si è voluto pensare in altri casi- se non in apparenza e lo dimostra il fatto che nella scultura Ragazzo ai burattini pur fondendo in bronzo l'opera in gesso con la sedia al naturale l'intensità non cambia. Questo lavoro presentato solo nel '39, nella VII Sindacale Mantovana, immortala l'atteggiamento meravigliato del ragazzino: gli occhi e la bocca sono spalancati e le gambe e le braccia inerti di fronte a uno spettacolo che noi possiamo soltanto immaginare nel momento in cui entriamo nello stesso spazio del soggetto. Lo spazio in cui prendono vita le opere di Gorni è lo stesso in cui si muove l'esperienza umana e, siccome 'non è possibile con le parole concretare un'idea, [poiché] l'idea viene espressa col nostro linguaggio fino a quel punto al di là del quale sta la pura essenza dell'idea stessa', l'artista decide di ricorrere alla concretezza della realtà e renderla arte, senza assurgerla a elemento fondante e unico ma utilizzandola come una lente d'ingrandimento capace di mettere in risalto uno stato d'animo difficile a esprimersi. Gorni afferma: 'chi non vede balzare le sue forme nella mente più complete di quelle che va esprimendo è finito' (5 quaderni: racconti brevi, appunti, a cura di G. Negri, 1975).
Tratto dagli apparati a cura di Paola Boccaletti nel catalgo del Museo diffuso G. Gorni, 2006.

Collocazione

Provincia di Mantova

Credits

Compilazione: Boccaletti, Paola (2011)

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