Giò Andrea Visconti

ambito lombardo

‹ precedente | 153 di 2 | successivo ›

Giò Andrea Visconti

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giò Andrea Visconti

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1673 - ca. 1675

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 55 cm x 75 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto

Notizie storico-critiche: Ritratto a mezzo busto.
Il ritrattato è Giò Andrea Visconti, morto nel 1673, secondo quanto riportato sull'etichetta commemorativa applicata sul rovescio del dipinto, mentre una nota d'archivio riferisce che morì "verso il mese di gennaio 1674"(ASHSG XIII, 547). La mancanza di ulteriori riscontri documentari non ci permette di sapere chi commissionò il ritratto e come sia giunto nella Quadreria del San Gerardo.
Il nome del benefattore è inciso a caratteri dorati su una delle lapidi commemorative poste nell'atrio dell'edificio di Via Solferino. In assenza di una regolamentazione precedente, fu il Regolamento per le onoranze ai Benefattori del 1943/1945, a stabilire di "perpetuare la memoria dei benefattori dell'Ospedale" con l'incisione del nominativo, in nero o in oro, a seconda dell'entità della donazione, sottointeso che l'incisione in oro attesta una donazione più consistente (ADHSG 24/5).
Il soggetto è ripreso a mezzo busto seduto in leggero tre quarti, indossando la tipica parrucca coi riccioli inanellati ricadenti sulle spalle, d'ispirazione francese, venuta in voga intorno gli anni Settanta del XVII secolo; anche la linea sottile dei baffi rispecchia la moda del periodo. L'abbigliamento è caratterizzato da una giubba nera chiusa sul davanti da una lunga fila di bottoni con un bavero lungo sul petto (la cui foggia era stata imposta proprio con l'uso dei capelli lunghi, v. Butazzi 2002, p. 184).
Il ritratto presenta un basso livello qualitativo, data l'asciuttezza della trattazione e la scarsa resa espressiva del volto, dovuta solo in parte alla conduzione pittorica del vecchio restauro. Dalle fonti archivistiche rinvenute, sappiamo infatti che nel 1830 il ritratto fu "restaurato quasi per rinnovazione" (ASHSG XIII, 547) ad opera del pittore milanese Sebastiano Storace, insieme ad altri ritratti di benefattori per 245 lire milanesi complessive. I ritratti in questione sono quelli di Ludovico Varese (INV. N. 131789), del Sac. Antonio Hortensio (INV. N. 131918), di Giò Andrea Toscano (INV. N. 131985) e del notaio Francesco Cabiati (INV. N. 131987) (ASHSG XIII, 724/880/894/903).
Il ritratto pertanto conserva un valore prevalentemente storico e iconografico.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

‹ precedente | 153 di 2 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).