Filippo Villa

ambito lombardo

Filippo Villa

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Filippo Villa

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1836 - ca. 1949

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 45 cm x 60,5 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo variegato

Notizie storico-critiche: Dell'effigiato conosciamo i dati anagrafici riportati sulle etichette commemorative poste sul rovescio del dipinto: Filippo Villa di Monza, scomparso il 16 novembre 1836.
Filippo Villa, "fabbricatore di cappelli di professione" nella città di Monza, fu benefattore in vita e in morte della Pia Casa di ricovero ed industria, pio istituto fondato nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai disoccupati, gestita dalla stessa amministrazione dell'Ospedale.
Il 10 gennaio 1837 l'amministratore dei Luoghi Pii monzesi, Giosuè Brambilla, in una lettera all'I. R. Delegazione Provinciale di Milano spiega tutta la vicenda della donazione Villa: nel giugno 1836 un anonimo aveva donato 2.000 lire alla Pia Casa di Ricovero per il suo ampliamento (sviluppo che non poté aver luogo, tanto che la somma venne incamerata nelle casse dell'istituto). Il 16 novembre 1836, il direttore delle Pie Case, Giovanni Battista Crippa, annunciò la morte dell'anonimo benefattore - Filippo Villa - e ne rese nota l'identità. Con un codicillo al suo testamento, datato 29 luglio 1836, Filippo Villa dispose inoltre un legato di 1.000 lire milanesi per la Pia Casa d'industria, da pagarsi dai suoi eredi - i figli Francesco Maria e Giuseppe - entro un anno dalla sua morte, senza interessi. Chiedendo la superiore autorizzazione ad accettare le suddette elargizioni del Villa, che ammontavano in totale a 3 mila lire milanesi, l'amministratore Brambilla segnalò la "chiara convenienza" dell'accettazione, "non avendo né la donazione fatta in vita [...] né il legato [...] annesso alcun perpetuo peso", essendo perciò a libera disposizione della Pia Casa di ricovero ed industria (ASCRIMz 31/10, 35).
Anche uno dei figli del benefattore, Giuseppe Villa, seguì le orme del padre nella beneficenza a questi pii istituti, dei quali fu anche Direttore; il suo ritratto è presente in Quadreria col INV. N. 131799.
Il ritrattato è colto a mezzo busto in leggero tre quarti su un fondo variegato di colore verde chiaro. Indossa una giacca pesante su un gilet a fantasia e una camicia dallo sparato pieghettato con la cravatta bianca annodata intorno al collo di ascendenza neoclassica.
L'espressione del volto è stereotipata e resa con una sottolineatura delle pieghe del volto che appare eccessivamente insistita, mentre la pittura è condotta con uno stile che non trova riscontro nei caratteri dei dipinti del periodo. Queste incongruenze stilistiche fanno ritenere che il ritratto sia il frutto di un'elaborazione pittorica più recente, oppure una replica dell'originale disperso (il fatto che non conservi l'etichetta inventariale del 1938 potrebbe costituire una data "post quem").
L'opera è stata esposta alla mostra "L'eredità dei cappellai. Memoria, mito e realtà di un'avventura del lavoro", tenutasi presso il Palazzo dell'Arengario di Monza tra maggio e luglio 2003 su promozione della Camera del Lavoro Territoriale della Brianza e della C.G.I.L. Lombardia (ADHSG 90/14, prot. generale 6148).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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