Can.oTeol.o Luigi Borrani

ambito lombardo

Can.oTeol.o Luigi Borrani

Descrizione

Identificazione: Ritratto del CanonicoTeologo Luigi Borrani

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1851 - ca. 1860

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 47 cm x 60 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro

Notizie storico-critiche: L'effigiato è il sacerdote "Luigi Borrani del fu Giovanni canonico Teologo dell'Insigne Basilica Collegiale di S. Giovanni Batta di Monza", morto il 16 marzo 1851. Come documenta il testamento di Gio Batta Lissoni, nel 1835 il Borrani era confessore presso la Pia Casa di Ricovero monzese (ASCRIMz 25/13).
Con testamento 29 luglio 1850 pubblicato il 20 marzo 1851, il canonico istituì erede universale il nipote Angelo Borrani e dispose diversi legati, fra cui "quello di milanesi abusive L. 6000 a favore di codesta Casa di Ricovero, li di cui frutti abbiano a servire per mantenere un ricoverato monzese di nomina della Direzione Limosiniera", col vincolo che "ove risulti avanzo di rendita, questa sarà passata alla Fabbriceria della Chiesa di San Gerardo". Nel medesimo atto testamentario dispose la somma di 500 lire milanesi abusive a favore degli infermi domiciliati nell'interno di Monza e legò "all'Istituto delle Figlie della Carità in Monza milanesi L. 8000 [...] coll'obbligo di pagare alle sorelle Gioconda e Teresa Bianchi di questa città, e a ciascuna di esse, la vitalizia prestazione da me assunta e nei precisi termini di rispettivo diritto ed obbligo sussistenti fra me e dette due sorelle" (ASCRIMz 20/5, 319). Quest'ultima disposizione è relativa all'impegno assunto dal canonico Borrani con le sorelle Bianchi: nel 1848 e nel 1850, infatti, le due donne affidarono al canonico il compito di consegnare due elargizioni in forma anonima all'Amministrazione dei Luoghi Pii cittadini (ASCRIMz 20/6).
A Monza, nel periodo della Restaurazione, essendo stata dichiarata "provvisoria" la Congregazione di Carità napoleonica, le beneficenze in genere erano raccolte dall'Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri, che gestiva anche il patrimonio della Pia Casa di Ricovero e Industria - fondata in Monza nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai poveri disoccupati - e la Direzione Elemosiniera, che distribuiva le elemosine e le doti ai poveri monzesi.
Il ritratto del canonico Borrani fu commissionato in forma gratulatoria dall'ente che ricevette l'eredità del benefattore, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde.
Il canonico è colto a mezzo busto, posto in leggero tre quarti, con lo sguardo rivolto allo spettatore; indossa gli abiti tipici della condizione di canonico capitolare: una mozzetta rossa dal risvolto violaceo, raccolto a drappeggio sulla sua spalla destra, e uno zucchetto nero. Sebbene l'effigie tradisca una certa convenzionalità, propria dell'esecuzione a posteriori e dovuta al mancato rapporto tra l'autore del ritratto e l'effigiato, l'espressione velata e il timido sorriso del canonico - sottolineati dalla tenue ombreggiatura dello sfondo giocata sui toni ambrati - aiutano a riscattare l'immagine dallo stereotipo.
Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39). Si registra un errore di trascrizione nell'Inventario Generale, dove il personaggio è chiamato "Cav. Luigi Borroni".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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