Dott. Paolo Rovelli

ambito lombardo

Dott. Paolo Rovelli

Descrizione

Identificazione: Ritratto del Dott. Paolo Rovelli

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1872 - ca. 1875

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70,5 cm x 90 cm

Descrizione: ritratto a busto intero su fondo scuro

Notizie storico-critiche: L'effigiato è il Dottor fisico Paolo Rovelli, figlio dei furono Gerardo e Giuseppa Beretta, scomparso in Monza il 26 settembre 1872 all'età di 67 anni. Il suo nome è ricordato tra quello dei benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio in Via Solferino.
Il dottor Rovelli si laureò in Medicina e Chirurgia il 3 aprile 1832 presso l'Università di Pavia. Cominciò la sua attività professionale come praticante presso l'Ospedale cittadino, dove nel giugno 1832 venne assunto come medico-chirurgo di Santa Corona. Nel febbraio 1834 venne nominato Medico del I° Circondario di Monza in pianta stabile, ruolo che mantenne fino al maggio 1854, quando chiese la quiescenza poiché "afflitto da Bronchio Polmonite, non che da Nevralgie Spinali ricorrenti, cagionati dai continui e faticosi servizi medico-chirurgici oltremodo annualmente accresciuti" (ASHSG XXXI, 166). Il dottor Rovelli, infatti, oltre a prestare servizio presso l'ospedale, esercitava come Medico Sanitario nella Pia Casa di Ricovero ed Industria. In una lettera del maggio 1836 l'allora Direttore Medico dell'Ospedale elogiò largamente l'operato del Rovelli, che seppe disimpegnare le sue mansioni "costantemente e con zelo [...] mostrando somma capacità tanto nella partita Medica quanto per la Chirurgica, nell'esercizio delle quali si è costantemente mantenuto e fu sempre pronto a prestarsi anche in sussidio dei di lui Colleghi" (ASHSG XXXI, 172).
La presenza dell'iscrizione commemorativa sul fronte del ritratto dichiara che l'effige fu eseguita 'post mortem' in forma gratulatoria su commissione dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). La mancanza di documentazione storica, tuttavia, non ci permette di sapere se l'onoranza fu fatta in seguito a una donazione benefica da parte del Rovelli o per l'essersi distinto attraverso l'esercizio della professione medica.
Il ritrattato posa in piedi, girato di tre quarti verso destra, con lo sguardo rivolto allo spettatore. La figura acquista risalto sul fondo scuro e uniforme grazie al colore chiaro del cappotto indossato dal ritrattato. Nello sfoggio dei guanti e nell'attenzione ai particolari, così come nella resa morbida del tessuto, si coglie l'indugio compiaciuto del pittore sui particolari descrittivi del vestiario, che conserva il potere, tutto borghese, di evocare lo stato sociale d'appartenenza.
Nella scheda del 1983 il dipinto è attribuito con riserve a Gerardo Bianchi; l'attribuzione viene invece accolta dall'Inventario Generale del 1989. Sulla tela tuttavia non è stato possibile individuare la firma con cui il pittore era solito siglare le sue opere.
Il dipinto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con l'abbandono della vecchia sede di Piazza Isola (Colombo 2002, p. 39).
Nella lista delle opere consegnate al Ripa nel 1949 sono elencati due ritratti aventi come soggetto Paolo Rovelli (ADHSG 90/14).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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