Tommaso Bosisio del fu Vincenzo

ambito lombardo

Tommaso Bosisio del fu Vincenzo

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Tommaso Bosisio del fu Vincenzo

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1873 - ca. 1874

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70,5 cm x 90,5 cm

Descrizione: ritratto a busto intero ambientato

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Tommaso Bosisio del fu Vincenzo, scomparso il 10 agosto 1873 e ricordato tra i benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi poste all'ingresso dell'edificio in Via Solferino.
Dai documenti d'archivio rinvenuti sappiamo che il benefattore dispose con il proprio testamento olografo - datato 16 gennaio 1873 - un paio di legati a favore dei luoghi pii monzesi: lasciò 10.000 lire a favore dell'Ospedale per l'istituzione di una piazza da cronico e un legato per l'istituzione nella Pia Casa di Ricovero cittadina di una letto da ricoverato, da nominarsi dal Monsignor Arciprete pro tempo della Basilica di S. G. Batta in Monza (ASCRIMz 21/2).
Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo era amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente voluto dal governo sabaudo per gestire tutto il settore assistenziale, compresa la Pia Casa di Ricovero, sorta nel 1831 con lo scopo di ricoverare e mantenere poveri vecchi monzesi, di ambo i sessi, inabili al lavoro (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.).
La presenza dell'iscrizione commemorativa sul fronte del ritratto attesta che l'effigie fu eseguita 'post mortem' in forma gratulatoria su commissione dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con l'abbandono della vecchia sede di Piazza Isola (Colombo 2002, p. 39).
Il soggetto è seduto di tre quarti, con il braccio sinistro appoggiato a un piano tenendo in mano il foglio del testamentario, secondo la più consueta delle iconografie gratulatorie. Nonostante il portamento elegante, l'uomo esprime una distaccata sofferenza, accentuata dagli occhi infossati e cerchiati di scuro; dal gilet pende una grossa catena d'oro, segno borghese di distinzione sociale. Malgrado la rigida convenzionalità, legata alla tipologia della ritrattistica ufficiale, e l'ambientazione ridotta all'essenziale, il ritratto rivela una fattura discreta per la corretta impostazione del corpo e per lo scorcio ben riuscito della mano.
Nella lista delle opere consegnate al Ripa nel 1949 sono elencati due ritratti aventi come soggetto Tommaso Bosisio (ADHSG 90/14).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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