Giacomo Valera

De Notaris Carlo

Giacomo Valera

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giacomo Valera

Autore: De Notaris Carlo (Milano, 1812-1888)

Cronologia: 1872

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 45 cm x 60 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito

Notizie storico-critiche: L'etichetta commemorativa posta sul rovescio dichiara che l'effigiato è Giacomo Valera di Monza, scomparso il 13 giugno 1871.
Figlio di Valera Giovanni Antonio e di Oggioni Annunciata, Giacomo Valera era un fabbricatore di cappelli in feltro; morì celibe all'età 49 anni nella sua casa di Monza, in via San Maurizio n. 735. Con il suo testamento olografo, datato 11 giugno 1871 e depositato il successivo 17 giugno presso gli atti del notaio monzese Mauro Riva, il testatore nominò erede della sua intera sostanza il fratello Carlo con l'obbligo di ottemperare ad alcuni legati, tra cui quello di "pagare alla Pia Casa di Ricovero lire 6.000 per una piazza di un individuo possibilmente cappellaio incapace al lavoro"(ASCRIMz 31/15, n. rep. 3344/1289).
Dopo l'Unità d'Italia, per volere del governo sabaudo, le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità che gestiva l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compresa la Pia Casa di Ricovero e d'Industria (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.).
Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato l'ente nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il ritratto venne commissionato al pittore milanese Carlo De Notaris, che lo consegnò alla Congregazione di Carità di Monza il 24 maggio 1872, dietro compenso di 80 lire (ASCRIMz 31/15, 544).
Il soggetto posa frontalmente con il volto girato in leggero tre quarti verso sinistra: la luce laterale ne esalta l'incarnato sottile e delicato. Lo sguardo del ritrattato si posa lontano con un cruccio pensieroso e malinconico, così che l'immagine emana un'intensa espressività, nonostante la leggera abrasione della materia pittorica intorno agli occhi.
Come nota di costume si rileva l'utilizzo della camicia in tessuto a grosse righe "tono su tono", abbastanza insolita per un'immagine ufficiale - dove la scelta ricadeva solitamente sulla tradizionale camicia bianca -, e il consolidarsi dell'uso della giacchetta, destinata a divenire l'elemento base dell'abbigliamento maschile della seconda metà dell'Ottocento, accostato al cravattino nero annodato con un fiocco molle sotto il colletto (Butazzi 1977, p. 134).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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