Gaetano Molina

Spreafico Eugenio

Gaetano Molina

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Gaetano Molina

Autore: Spreafico Eugenio (Monza, 1856 - Magreglio, 1919)

Cronologia: post 1901 - ca. 1910

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 46 cm x 61 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Gaetano Molina di Monza, scomparso a Lecco il 25 marzo 1901. Figlio dei furono Giuseppe Molina e Giulia Mandelli, nel suo testamento olografo datato 26 giugno 1900 Gaetano Molina nominò propri eredi i nipoti, figli della defunta sorella Delfina e residenti in Monza, coll'onere di alcuni legati; tra questi dispose 15.000 lire per la Pia Casa di Ricovero, affinché si istituisse "un letto a favore dei vecchi monzesi poveri", vincolando l'usufrutto di detta somma alla sua domestica, Rosa Moioli, vita sua natural durante (ASCRIMz 26/12, n. rep. 1485).
La madre del Molina, Giulia Mandelli, era sorella ed erede dell'economo Antonio Mandelli, anch'egli benefattore della Pia Casa e presente in Quadreria col INV. N.131873.
Nel maggio 1901 si stabilì che la piazza disposta dal testatore sarebbe stata istituita alla morte della domestica usufruttuaria, sebbene dai documenti non sappiamo quando avvenne il decesso (ASCRIMz 26/12, 22). Tuttavia sappiamo che già nell'aprile 1901 gli eredi del Molina chiesero l'esecuzione del ritratto del congiunto ad opera del pittore Eugenio Spreafico; i famigliari e gli eredi dei testatori avevano la possibilità di suggerire l'artista a cui rivolgersi per l'effigie, ma solitamente non concorrevano nella spesa, che era sostanzialmente a carico dell'istituto che riceveva il legato (ASCRIMz 26/12, 419).
Il ritratto di Gaetano Molina venne consegnata dal pittore al pio istituto il 16 giugno 1901(ASBMz, Giornale di cassa 26).
E' noto che all'epoca le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità, l'ente istituito dal governo sabaudo per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale della città, compresa la Pia Casa di Ricovero e industria, fondata in Monza nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai poveri disoccupati (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato l'ente nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
L'artista che eseguì l'effigie, Eugenio Spreafico, è uno dei più importanti pittori monzesi di fine Ottocento; la Quadreria del San Gerardo possiede una piccola serie di ritratti di sua mano, tutti ben riusciti, nonostante egli prediligesse le raffigurazioni paesaggistiche e le scene di vita nei campi (Rebora 1989, pp. 152-154).
Il soggetto è un giovane uomo impostato di tre quarti, che guarda in avanti. L'immagine presenta il tipico taglio fotografico: la convenzionalità di questa tipologia, tuttavia, è riscattata dall'intensa espressività del volto, che concorre alla caratterizzazione del soggetto. Lo stile pittorico rapido e fluido rivela come il pittore seppe farsi interprete dei modi della tarda scapigliatura milanese.
Come nota di costume si osserva la folta capigliatura con la scriminatura al centro, corta sul collo e i baffi incurvati all'insù. L'uomo indossa una giacchetta scura, che da qualche tempo costituiva l'elemento base dell'abbigliamento maschile, e la cravatta lunga di foggia moderna. Il nodo allentato e il colletto della camicia portato in alto dichiarano la scelta di un abbigliamento poco formale.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).