Alessandro Bovara

Tremolada Pietro

Alessandro Bovara

Descrizione

Identificazione: Ritratto Alessandro Bovara

Autore: Tremolada Pietro (Monza, 1855-1913)

Cronologia: post 1890 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70,5 cm x 91 cm

Descrizione: ritratto a mezza figura ambientato

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Alessandro Bovara, scomparso l'1 dicembre 1890 all'età di 49 anni. Il nome del Bovara figura inciso tra i benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino.
Il ritratto fu eseguito 'post mortem' in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo fu amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente cui il governo sabaudo aveva affidato la gestione di tutto il settore assistenziale (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.).
Il necrologio del Bovara riportato sulle pagine della rivista monzese "Il Lambro" il 4 dicembre 1890 ci permette di conoscere le ultime volontà dell'effigiato: "morendo volle erogare la maggior parte del suo patrimonio in opere di beneficenza. Legò la sua casa civile in città pel valore di circa L. 40 mila alla Congregazione di Carità per l'istituzione di una piazza da cronico nell'Ospitale, vincolandola però ad una pensione vitalizia di 650 annuo alla domestica". Il benefattore viene presentato come un "cittadino modesto che visse facendo il bene e che morendo volle, senza pompa e senza ostentazione, lasciare di sé ricordo pietoso", donando altresì 1000 lire alla Mutua Assicurazione generale operaia (presso cui aveva operato per molto tempo come cassiere), alla Società dei Cappellai e agli Asili Infantili, oltre ad essere "primo fra i Monzesi" a donare una cospicua somma per l'istituzione dei due Corpi musicali cittadini (Il Lambro, anno V, n. 257).
Il soggetto è seduto in leggero tre quarti con le mani incrociate sul grembo. Lo sguardo si posa lontano, assorto, mentre il volto è definito nei particolari, alla ricerca di una precisa identità fisionomica. L'ambientazione è scarna, affidata alla semplice presenza di una colonna scanalata sulla sinistra che sembra richiamare i fondali posticci di uno studio fotografico, piuttosto che un ambiente reale. Come nota del costume, nella modesta variazione subita dall'abbigliamento maschile a cavallo dei secoli XIX e XX, segnaliamo l'utilizzo del cravattino in seta a pois e la foggia del colletto della camicia con le punte ripiegate ad alette.
Il ritratto fu eseguito da Pietro Tremolada, pittore monzese presente nella Quadreria ospedaliera con un piccolo nucleo di opere che lo conferma uno dei ritrattisti più apprezzati dalla clientela locale, con Emilio Parma, se si esclude Mosè Bianchi al quale, agendo su un livello più colto, furono riservate le committenze più illustri (Rebora 1989, p. 154).
Sulla scheda del catalogo fotografico il nome del testatore viene riportato erroneamente come "Alessandro Bovano".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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