Cav. Felice Fossati

Amisani Giuseppe

Cav. Felice Fossati

Descrizione

Identificazione: Ritratto del Cav. Felice Fossati

Autore: Amisani Giuseppe (Mele Lomellina, 1881 - Portofino, 1941)

Cronologia: 1920

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 70 cm x 91 cm

Descrizione: ritratto a mezza figura ambientato

Notizie storico-critiche: Dalla scheda del 1983 e dall'Inventario Generale del 1989, si ricava l'identità dell'effigiato: il cavaliere Felice Fossati (1850-1916), noto industriale monzese del settore tessile, fondatore - insieme al cugino Antonio - dell'omonimo cotonificio con sede in città e di una filatura a Sondrio. La tessitura dei Fossati produceva damaschi e soprattutto stoffe "utilitarie" che venivano esportate in tutto il mondo; a Monza nel 1887 i Fossati si fecero promotori della creazione di quartieri residenziali "moderni" che sorsero a ridosso di Corso Milano, su terreni di loro proprietà, comprendenti case e stabilimenti, con un sistema fognario di scarico delle acque industriali.
In quest'area fu decisa la costruzione del nuovo ospedale - poi intitolato al Re Umberto I - a favore del quale l'industriale insieme alla moglie Antonietta Bellani, fece una cospicua donazione (Barzaghi 2007, pp. 16-17; Pozzi / Merlini, 2007, p. 25). A memoria di questo gesto rimane il nome del Cav. Fossati, accanto all'anno 1918, inciso sulla lapide marmorea posta all'ingresso dell'edificio insieme con quello degli altri industriali e delle società che sostennero i bisogni del Luogo Pio subito dopo la Grande Guerra.
Dai documenti rinvenuti nell'archivio della Fondazione Bellani, dove si conservano le carte della Pia Casa di Ricovero e Industria, veniamo a conoscenza di una donazione disposta dai figli ed eredi del Sig. Felice Fossati fu Luigi nel dicembre 1916: "in adempimento dei suoi desideri ed a onorarne la di lui memoria, tengono a disposizione di questa Onor. Presidenza la somma di L. 25.000 per l'istituzione di n° 2 piazze della Casa di Ricovero di qui da intestarsi ai nomi di Luigi Fossati fu Antonio Maria e Felice Fossati fu Luigi", col vincolo che la nomina dei ricoverati spetti al maggiore dei figli del defunto genitore e suoi successori di sesso maschile (ASCRIMz 25/2, n. rep. 1785/947). I figli del signor cav. Felice Fossati erano Alberto, Marco Tullio, Silvio e Luigi Vittorio; quest'ultimo compare - insieme con i genitori - tra i benefattori dell'Ospedale e della Pia Casa (presente in Quadreria col INV. N. 131881).
Come si nota dall'estratto riportato, una piazza doveva essere intestata al cav. Felice, mentre l'altra a Luigi Fossati, figlio del fu Antonio Maria, verosimilmente il padre del cavaliere, la cui effigie attualmente non risulta presente in Quadreria.
Il ritratto del benefattore fu eseguito dal pittore Giuseppe Amisani, apprezzato ritrattista della nobiltà milanese, che nel 1920 ne eseguì il pendant rappresentante la moglie, la signora Antonietta Bellani, anch'esso presente in Quadreria (INV. N. 131792). A differenza di quest'ultimo, che potrebbe essere stato realizzato dal vivo, l'effigie del Fossati parrebbe derivata a posteriori da un ritratto fotografico; si spiegherebbe così l'impostazione formale e rigida, a scapito della naturalezza del soggetto, ripreso in posizione seduta, di tre quarti. Nonostante tutto l'immagine si riscatta per la qualità della pittura libera e vibrante, che si serve di tinte accese e di un colore fluido per dare vita alla figura.
Il ricorso a un pittore estraneo all'entourage strettamente locale, fa supporre che il ritratto fosse stato commissionato privatamente e che fosse giunto nella Quadreria dell'Ospedale al seguito del lascito testamentario o come dono della famiglia, insieme con quello della vedova.
Si registra un errore nella trascrizione delle misure del dipinto sia sulla scheda del 1983 sia sull'Inventario Generale del 1989, che trae i dati da essa.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).