Bice Capelletti

Pelizza Francesco

Bice Capelletti

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Bice Capelletti

Autore: Pelizza Francesco (?)

Cronologia: post 1931 - 1933

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70 cm x 90 cm

Descrizione: ritratto a mezza figura ambientato

Notizie storico-critiche: L'effigiata è "Beatrice detta Bice Cappelletti fu Pietro, morta in Monza il giorno 8 settembre 1931". Nel proprio testamento olografo, datato 30 agosto 1926, nominò "erede universale della mia intera sostanza l'ospedale Umberto I di Monza", col vincolo di alcuni lasciti a parenti, amici e conoscenti, oltre che a varie associazioni: lire 10.000 all'Istituto Cottolengo di Torino, lire 20.000 per un ricordo al cimitero, lire 2.000 all'Università Popolare di Monza, lire 2.000 alla Società del Quartetto (di cui era socia), lire 2.000 a ciascuna delle due bande musicali (Umberto I e Civica) - "che verranno al funerale cogli istrumenti chiusi e al cimitero suoneranno l'Ave Maria di Gounod" - e la rimanenza "da distribuirsi in parti uguali agli Istituti di Beneficenza di Monza" (ECA2Mz, 2.5, 38 (b. 13), unità 86, n. rep. 22323/11231).
La vicenda riguardante il ritratto della benefattrice risulta abbastanza curiosa: il pittore che eseguì l'effigie, Pellizza Francesco, ne realizzò una prima versione, che non piacque ai parenti della testatrice, e dovette rifarla. Verso la fine di settembre del 1933 la signora Cossia Castelli, una congiunta della defunta, acconsentì che la seconda versione fosse esposta tra i ritratti dei Benefattori (ECA2Mz, 2.5, 38 (b. 13), unità 86, 2134).
Tra i documenti d'archivio riguardanti la signora Bice Cappelletti si trova la carta d'identità della donna, recante la sua fotografia: si tratta di un dato molto interessante, poiché l'immagine fotografica presente sul documento fu utilizzata dal pittore come modello per l'esecuzione del ritratto. Che i caratteri fisionomici fossero desunti da delle fotografie era risaputo, ma in questo caso è interessante il confronto diretto tra il modello fotografico e la restituzione pittorica.
Utilizzando uno stile scarno e molto semplificato nelle forme il pittore riprende un'anziana signora dalla figura asciutta e sottile, stante in piedi accanto ad un tavolino coperto da una tovaglia blu a fiori mentre tra le mani stringe distrattamente un ventaglio; della donna colpiscono la debolezza di questo gesto e l'espressione di estraniata fissità del volto.
Sia nella scheda del 1983 che nell'Inventario Generale del 1989 il ritratto è attribuito erroneamente al pittore Emilio Parma.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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