Luigi Biffi

Bianchi Giosuè (bottega)

Luigi Biffi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Luigi Biffi

Autore: Bianchi Giosuè (bottega) (Monza, 1803-1875)

Cronologia: post 1864 - ca. 1874

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 70 cm x 90 cm

Descrizione: ritratto a busto intero su fondo unito

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Luigi Biffi, scomparso a Monza il 12 marzo 1863.
Sposato con Natalina Fumagalli, il Biffi era padre di quattro figli: Giovanni, Francesco, Maria e Giulia; nel suo testamento, datato 8 marzo 1863, nominò esecutore testamentario il cognato Giulio Maggi, designandolo co-tutore dei figli minorenni insieme alla propria moglie. Nel medesimo testamento legò 7000 lire italiane alla Casa di Ricovero in Monza, con l'obbligo di corrispondere "alla mia sorella Angiola Biffi vita durante l'interesse del 5 per cento in ragione d'anno [...] e dopo la di lei morte i frutti della somma medesima serviranno al Ricovero nella casa stessa di un individuo, la cui nomina sarà di diritto del maggiore di età dei miei figli maschi e discendenti" (ASCRIMz 20/7, 324).
Il ritrattato figura sia nell'elenco dei benefattori dell'Ospedale che in quello della Pia Casa di Ricovero e d'Industria (Lucchini/Riva 1897, pag. 168) e il suo nome è riportato su una delle lapidi commemorative innalzate all'ingresso dell'edificio di Via Solferino.
In un documento datato 28 dicembre 1864 sono riportati i nomi di alcuni benefattori dei quali la Congregazione di Carità desiderava il ritratto ad opera del pittore Giosuè Bianchi, da consegnarsi alla Pia Casa di Ricovero. Tra questi nomi compare anche quello di Luigi Biffi, accanto alla cifra "6000 lire", corrispondente all'entità della sua donazione (ASHSG XIII, 102). Non c'è un riscontro documentario in merito alla consegna dei due ritratti, che quindi non possiamo riferire con certezza alla bottega del succitato pittore; va notata però un'analogia con i ritratti di Antonio Lucatelli (INV. N.131953 e 131921), che presentano anch'essi due differenti formati a seconda delle diverse destinazioni (Pia Casa di Ricovero e Ospedale).
La piazza voluta dal benefattore venne istituita dopo la morte della sorella "Angela Biffi fu Giuseppe", avvenuta il 23 febbraio 1881 (ASCRIMz 20/12, 228). L'indicazione "fu Giuseppe" ci rende noto il nome del padre di Luigi e Angela, allora già deceduto; potrebbe trattarsi di quel Giuseppe Biffi, benefattore della Pia Casa di Ricovero, scomparso il 6 settembre 1828 (presente in Quadreria con INV. N. 131773).
In questo ritratto Luigi Biffi è ripreso a busto intero, posto di tre quarti e rivolto a sinistra; col braccio appoggiato sul basamento e le mani intrecciate nel tentativo, purtroppo non riuscito, di riscattare la rigida convenzionalità della tipologia gratulatoria. L'effigie manifesta infatti la rigidità posturale e la fissità espressiva tipica dei ritratti eseguiti senza la presa diretta del soggetto. In Quadreria si conserva anche la versione del ritratto a mezza figura, registrata con INV. N. 131995.
Il ritratto fu inserito nell'inventario che l'Ospedale Umberto I - secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di piazza Isola a via Solferino - stilò nel 1938 dopo la soppressione della Congregazione di Carità, l'ente voluto dal governo sabaudo per raccogliere le beneficenze e gestire l'amministrazione dei Luoghi Pii della città (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Anche uno dei figli maschi del nostro ritrattato, Francesco Biffi, è presente nella Quadreria dei Benefattori dell'Ospedale con INV. N. 131837.
Nel luglio 1887 Maria Biffi, una delle figlie del benefattore, donò alla Congregazione di carità di Monza 500 lire di rendita annua per la fondazione di una piazza da letto da orfana - in memoria della madre Natalina Fumagalli - presso l'Orfanotrofio Femminile di Monza (ASBMz 33/7, n. rep. 3452).
La suddetta Maria Biffi (vedova del Francesco Levati presente in Quadreria all'INV. N. 131831) fu una donna importante per la storia di Monza: rimasta vedova nel 1879, dedicò tutta se stessa all'assistenza dei poveri e degli infermi e nel 1891 coadiuvò don Luigi Telamoni nella fondazione della Congregazione delle Suore Misericordie. Nel 1992, in segno di gratitudine, il Comune di Monza intitolò una via cittadina alla sua memoria (Chichi 2008, p. 34).
Sulla scheda del catalogo fotografico il nome dell'effigiato viene erroneamente chiamato "Luigi Bistri".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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