Santo

ambito lombardo

Santo

Descrizione

Identificazione: Testa di San Paolo

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: ca. 1625 - ca. 1649

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tavola

Misure: 26.5 cm x 40.5 cm

Descrizione: piccola tavola con testa di Santo che impugna una spada

Notizie storico-critiche: piccola tavola con testa di santo posta di tre quarti verso sinistra che impugna una spada
La tavoletta proviene dal lascito disposto dalla signora Eva Galbesi vedova Segrè che, morendo il 26 luglio 1923, istituì suo erede generale "l'ospedale dei bambini, amministrato dalla Congregazione di Carità di Monza". Nel suo testamento - rogato dal notaio Antonio Mascheroni il 30 luglio 1923 - la donna aveva disposto che "tutti i quadri, compresi quelli di famiglia, le ceramiche, le stampe, il mobilio artistico e quant'altro d'arte si troverà nella mia casa" sarebbero andati al Comune di Monza per l'istituzione di un "museo d'arte per la cultura popolare" presso il palazzo dell'Arengario (ECA2Mz, 2.5, 27 (b. 10), unità 75, n. rep. 9601/4529). Tuttavia il Comune di Monza scelse solo 377 opere tra le oltre 1600 presenti in Villa Segrè, l'abitazione della testatrice posta in via Cesare Battisti n°7.
I quadri e gli oggetti scelti dal Comune costituirono il primo nucleo della Pinacoteca Civica cittadina mentre le opere scartate vennero cedute in blocco alla Congregazione di Carità, che procedette alla loro vendita nell'aprile 1926, ad eccezione di 34 opere, considerate inalienabili dalla Sovrintendenza alle Gallerie di Milano poiché di "un qualche interesse d'arte"(ECA2Mz, 2.5, 27 (b. 10), unità 75, n. 83/41).
La presente opera, realizzata ad olio su tavola, rappresenta una figura maschile impostata di tre-quarti, con il volto leggermente girato verso sinistra; la presenza di una spada accanto al viso dell'uomo suggerisce l'identificazione del soggetto con San Paolo.
In un protocollo del 29 ottobre 1937 viene stilato un resoconto della vicenda dei beni provenienti dall'Eredità Segrè: questa tavoletta - effettivamente denominata "Testa di San Paolo" - è citata tra i "dipinti di puro interesse topografico" e si trovava nello Studio Sig. Segretario dell'Ospedale.
E' verosimile che la tavola facesse parte di una composizione di dimensioni maggiori probabilmente frazionata in piccoli pezzi, maggiormente appetibili dal mercato antiquario.
Nell'elenco delle opere andate nel 1949 al professor Ripa - impegnato nella ricognizione della Quadreria ospedaliera - si evidenzia la presenza di un dipinto raffigurante San Pietro, che si potrebbe presumere pendant del nostro (ADHSG 90/14, 96).
L'opera presenta una buona qualità pittorica, caratterizzata da una stesura pittorica sfumata e sottile che incarna quel patetismo fortemente voluto, in ambiente milanese, dal cardinale Federico Borromeo e imposto con le sue regole ad uso dei pittori dell'Accademia per i soggetti d'arte sacra (Bora 1982, pp. 354-363).
La tavola conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I del 1938 e viene erroneamente registrata come un "quadro a olio su tela" nell'Inventario Generale del San Gerardo dal 1966, mentre nel catalogo del 1983 presenta il titolo generico di "Santo".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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