Esterno della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano

ambito lombardo

Esterno della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano

Descrizione

Identificazione: Veduta della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: ca. 1800 - ca. 1849

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tavola

Misure: 26 cm x 18,5 cm

Descrizione: veduta dell'esterno di una chiesa con una cappella votiva in primo piano

Notizie storico-critiche: La tavoletta, che raffigura l'esterno di una chiesa con una cappella votiva in primo piano, è registrata nell'Inventario Generale dell'Ente dal 1966 col titolo generico di "Chiesa", ripreso nel catalogo del 1983. Essa entrò in Quadreria in seguito all'accettazione dell'eredità di Eva Galbesi vedova Segrè che, col proprio testamento in data 16 agosto 1922 e successivo codicillo 29 settembre 1922, nominò proprio erede generale "l'ospedale dei bambini, amministrato dalla Congregazione di Carità di Monza" e dispose che "tutti i quadri, compresi quelli di famiglia, le ceramiche, le stampe, il mobilio artistico e quant'altro d'arte si troverà nella mia casa" sarebbero andati al Comune di Monza perché istituisse un "museo d'arte per la cultura popolare" presso il palazzo dell'Arengario (ECA2Mz, 2.5, 27 (b. 10), unità 75, n. rep. 9601/4529). Il 30 ottobre 1923 venne eseguito l'inventario dei mobili e beni artistici presenti in Villa Segrè, posta in via Cesare Battisti n. 7. La perizia artistica venne affidata al pittore Ugo Galetti, che scelse 377 opere (tra le oltre 1600), considerate le più artisticamente rilevanti; tale importante e considerevole lascito andò a costituire il nucleo primario della Pinacoteca Civica monzese (Colombo 2002, pp. 71, 73).
Il Comune di Monza donò le opere escluse dalla selezione alla Congregazione di Carità, che le vendette in blocco, per trattativa privata, nell'aprile 1926. Tuttavia, nel febbraio 1926, la Sovrintendenza alle Gallerie di Milano impedì la cessione di 34 beni, tra oggetti e quadri, che "pur non essendo dei capolavori, rivestono un qualche interesse d'arte e non possono quindi a norma di legge essere alienati a privati", tra cui "tre dipinti di interesse non artistico ma esclusivamente topografico e che, sotto questo titolo, è opportuno siano conservati" (ECA2Mz, 2.5, 27 (b. 10), unità 75, n. 83/41).
In un protocollo del 29 ottobre 1937 viene stilato un resoconto della vicenda. Tra i "dipinti di puro interesse topografico" si trova la tavoletta denominata "Esterno della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano"; al momento dell'inventario del 1923 l'opera presentava il numero d'inventario n. 1179 ed era valutata 10 lire ed era collocata nel salotto da pranzo di Villa Segrè, mentre nel 1937 trovò collocazione nello Studio dattilografi dell'Ospedale.
La tavola raffigura la veduta notturna del complesso di sant'Eustorgio a Milano, vista dall'esterno della Cappella Portinari. La chiesa col campanile sono visibili sullo sfondo mentre la cappella, sovrastata da un importante tiburio ottagonale, risalta nel piano mediano; i volumi dell'edificio sono appena lambiti dai caldi riflessi del lume acceso nella piccola edicola votiva posta in primo piano.
Il soggetto sembra rientrare nel filone neogotico della pittura romantica che riproduceva i monumenti medioevali e rinascimentali dell'Italia settentrionale, anche a scopi patriottici (Lazzaro 1994, p. 486). La raffigurazione di monumenti accostata a particolari effetti luministici, inoltre, fece parte di un genere di pittura divulgato con successo da Giovanni Migliara (Alessandria, 1795 - Milano, 1837), che fu uno dei vedutisti più apprezzati sulla scena milanese.
Non si conosce l'autore né la data d'esecuzione dell'opera; per individuare la reale qualità artistica del dipinto sarebbe opportuno il restauro della pellicola pittorica,che si presenta deteriorata per l'invecchiamento dei materiali protettivi.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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