Impresa del sole

Pippi Giulio detto Giulio Romano; Guazzi Anselmo (attr.); Agostino da Mozzanica (attr.)

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Impresa del sole

Descrizione

Identificazione: IMPRESA GENTILIZIA

Autore: Pippi Giulio detto Giulio Romano (1499 ca./ 1546), ideatore; Guazzi Anselmo (attr.) (notizie 1527-1544), esecutore; Agostino da Mozzanica (attr.) (1504 ca./ 1544), esecutore

Cronologia: ca. 1527 - ante 1530

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: affresco

Misure: 87 cm x 78 cm

Notizie storico-critiche: L'impresa del sole, risalente alla seconda metà del Trecento, è la prima a figurare tra i racemi vegetali dai colori vivaci nella fascia decorativa superiore della parete Sud. Come tutte le divise rappresentate in questa stanza, essa è affrescata all'interno di una finta cornice ovale color oro e rossiccio a baccelli a sua volta contenuta da un cartiglio ornato da grappoli d'uva ed impreziosito da risvolti dorati.
Si tratta di una delle più antiche imprese gonzaghesche, legata in modo particolare a Ludovico II (1412-1478), bisnonno di Federico e II marchese di Mantova, ma adottata anche dai suoi successori. Molti palazzi e ville di proprietà dei Gonzaga conservano infatti ambienti il cui nome più diffuso è proprio quello di "camera del Sole", ad esempio la stanza a pian terreno all'interno del Palazzo di San Sebastiano, residenza fatta edificare da Francesco II (1466-1519), nipote di Ludovico, padre di Federico, marito di Isabella d'Este e IV marchese di Mantova. Il sole raggiante compare anche nel fregio dei sottotetti di Palazzo Te. L'immagine, ovvero il corpo, è costituito da un sole rosso raggiante reso con volto di putto, molto simile peraltro a quello dei putti reggi impresa decorati nella camera, attorno al quale si snoda un cartiglio di colore azzurro privo di iscrizioni. Il motto (anima), che oggi non compare più a causa della consunzione della superficie pittorica, recita "PAR UN DESIR" o " PER UN DISIR" ("per/ a causa di un desiderio"). Rispetto all'iconografia tradizionale, la divisa rappresentata in questa camera si distingue per la riduzione numerica dei raggi: in questo caso specifico se ne contano sedici. ll sole rimanda al concetto di divinità e pertanto si carica di simbologia positiva. Dall'osservazione diretta e ravvicinata si è potuto stabilire che l'impresa costituisce una giornata a parte, realizzata in un momento successivo rispetto alla cornice e al cartiglio, a sua volta eseguito successivamente rispetto al primo putto reggi impresa di sinistra. Inoltre la fotografia allegata a luce radente mette in risalto le numerose incisioni indirette che seguono scrupolosamente il contorno del viso, delle palpebre degli occhi e delle labbra del sole, oltre all'andamento di alcuni raggi e del cartiglio. L'osservazione ravvicinata ha permesso altresì di individuare tracce di doratura, in realtà poco leggibili poichè assai sbiadite, sul risvolto in basso a destra del cartiglio contenente tale impresa, caratteristica riscontrata anche su altri risvolti dei cartigli delle imprese affrescate sulla parete Sud. Il mascherone sottostante, non più leggibile a causa del pessimo stato di conservazione, è stato eseguito insieme al cartiglio in un'unica giornata.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Cipolla, Eleonora (2007)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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