Grande stemma dei Gonzaga. Epoca di Vincenzo I (1588)

bottega mantovana

Grande stemma dei Gonzaga. Epoca di Vincenzo I (1588)

Descrizione

Denominazione: Lapide con stemma di Eleonora d'Austria

Ambito culturale: bottega mantovana

Cronologia: post 1560 - ante 1587

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo biancone di verona

Misure: 80 cm x 100 cm

Descrizione: Stemma di Eleonora d'Asburgo, mogie di Guglielmo Gonzaga.

Notizie storico-critiche: Lo stemma proviene da un edificio in Vicolo Prato, dove venne ritrovato diviso in due parti, utilizzate come rivestimento per le spalle di un portone. Nel 1866 il proprietario dell'edificio, David Graziadio Viterbi, nel 1866 donò lo stemma al Museo Civico. Sulla base dell'iscrizione - solo in parte leggibile -Attilio Portioli nella sua relazione del 1868 identifica lo stemma come quello di Eleonora de' Medici, moglie di Vincenzo I Gonzaga.
Con questa identificazione lo stemma viene ricordato anche nel "Verbale di presa in consegna degli oggetti che costituiscono la raccolta civica di epigrafie e sculture medievali e moderne che si trovano nelle sale A-B-C-D-E-F al pianterreno del palazzo accademico" (1915), laddove è descritto come "Grande stemma dei Gonzaga. Epoca di Vincenzo I".
Nel 1915 la lapide passò, con il resto delle collezioni Civiche, al Palazzo Ducale, ove fu collocata, quale opera facente parte del lapidario nella Sala degli Stemmi (n.9).
Leandro Ozzola (1950) riconosce correttamente nello stemma le armi di Eleonora d'Austria, anziché quelle di Eleonora de'Medici: non solo, infatti, nel primo partito di destra manca lo scudetto d'Austria in punto d'Onore, ma le fasce del secondo partito non sono sei (come nell'arme Gonzaga), ma otto (arme di Ungheria).
Si riporta qui per completezza la descrizione araldica dello stemma:
Partito. Nel primo (Gonzaga): croce accantonata da quattro aquile affrontate e spiegate di nero. Sul tutto partito di tre e troncato di tre: nel 1o aquila bicipite spiegata (Impero Romano d'Oriente); nel 2o leone rampante dalla coda doppia (Boemia); nel 3o fasciato(Gonzaga antico); nel 4o d'argento alla croce potenziata accantonata da quattro crocette (Gerusalemme); nel 5o quattro pali (Aragona); nel 6o pezza onorevole al capo (Monferrato); nel 7o fasciato di dieci pezzi con crancelino attraversante (Sassonia); nell'8o seminato di crocette ricrocettate e fitte, a due barbi addossati (Bar); nel 9o croce accantonata da quattro B, addossate a due a due (Costantinopoli).
Nel secondo (Asburgo):inquartato. Nel 1° e 3° fasciato di otto (Ungheria). Nel 2° e nel 4° leone rampante dalla coda doppia (Boemia). Su tutto scudo con pezza onorevole a fascia (Austria).
Il tutto timbrato da Monte Olimpo (Gonzaga), sormontato da corona.
Partito. Nel primo (Gonzaga): croce accantonata da quattro aquile affrontate e spiegate di nero. Sul tutto partito di tre e troncato di tre (Monferrato).
Nel secondo (Asburgo):inquartato. Nel 1° e 3° fasciato di otto (Ungheria). Nel 2° e nel 4° leone rampante dalla coda doppia (Boemia). Su tutto scudo con pezza onorevole a fascia (Austria).
Il tutto timbrato da Monte Olimpo (Gonzaga), sormontato da corona.
Consegnata in deposito dal Comune di Mantova al Museo di Palazzo Ducale il 17 marzo 1915.

Collocazione

Mantova (MN), Museo di Palazzo Ducale

Credits

Compilazione: Bonoldi, Lorenzo (2013)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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