Madonna con Bambino

Bastiani, Lazzaro

Madonna con Bambino

Descrizione

Autore: Bastiani, Lazzaro (notizie 1449-1512)

Cronologia: 1450 - 1499

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: legno/ pittura a tempera

Misure: 59,6 cm x 5,5 cm x 82,8 cm ; 36 cm x 53,5 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto, acquistato dal conte L. Tadini in data imprecisata, è documentato già nel primo allestimento della Galleria nelle sale del palazzo di Crema, descritto in un manoscritto che si data tra il 1816 ed il 1827, quando i dipinti sono trasferiti a Lovere:

"36. La Madonna colle mani giunte che adora il Bambino che sta sdraiato sopra una tavola, e poggia la testa sopra un cuscino. Scuola antica veneta." (Descrizione 1815-1827 ante)

La stessa descrizione ricorre nelle due guide della Galleria di Lovere (Tadini 1828, 1837)

"258. La Madonna colle mani giunte adora il Figlio il quale è sdrajato su di una tavola colla testa appoggiata ad un cuscino. Scuola antica veneta, in tavola."

Seguono:

"21. Scuola veneta. Madonna che adora il figlio." (Frizzoni 1903).

"n. 21. Scuola veneta. Madonna con le mani giunte in atto di adorare il Bambino. Questo è disteso sopra una tavola con la testa appoggiata sopra un cuscino. Ai lati della Madonna sono dipinte delle frutta." (Scalzi 1929).

L'inventario della Pinacoteca (Accademia di belle arti Tadini. Pinacoteca. Catalogo dei Quadri, 1960 circa, ma forse antecedente) registra l'opera con un riferimento a "Pittore vivarinesco della seconda metà del Quattrocento". Non mi è possibile dire se questa annotazione preceda la lettera di Berenson del 1947 o ignori il suo parere, reso pubblico nell'edizione del 1958, ma ad ora l'inventario, che per convenzione risalente al direttore G.A. Scalzi si riferisce al 1966, non è databile con precisione.

Intanto il dipinto è restaurato nel 1940, a spese della R. Soprintendenza, da Mauro Pellicioli.

Sembra quindi dovuto a Bernard Berenson il riferimento della tavola a Lazzaro Bastiani. Dallo spoglio della corrispondenza del direttore Enrico Scalzi risulta che la fotografia del dipinto era stata trasmessa a Fernanda Wittgens perché la inoltrasse a Berenson il 19 febbraio 1947. Nella lettera Enrico Scalzi riferisce in questi termini il parere del critico: "Perché il signor Bernardo Berenson mi assicurò in una sua visita fatta alla Pinacoteca Tadini che il n. 21 è probabilmente opera di Giovanni Bellini e che - riparata a dovere - avrebbe onorato la nostra Pinacoteca."
Il corretto riferimento a Lazzaro Bastiani risulta dalla lettera di Nicky Mariano del 5 marzo 1947 nella quale scrive "La Madonna delle fotografie gli risulta piuttosto di Lazzaro Bastiani che di Giovanni Bellini" (cfr. Accademia Tadini, Lovere, archivio corrente. Corrispondenza, Faldone I, cart. 1, fasc. 6). Con questo riferimento la Madonna risulta pubblicata in Berenson 1958.

Nell'elenco delle fotografie richieste da Rodolfo Pallucchini per il suo archivio privato l'opera risulta già riferita a Bastiani (3 dicembre 1960). (cfr. Accademia Tadini, Lovere, archivio corrente. Corrispondenza, Faldone I, cart. 3, fasc. 1). Le successive attestazioni bibliografiche mi sembrano di minor interesse, limitandosi a registrare l'attribuzione.

Russo 2019, intervenendo sull'argomento, propone una datazione intorno agli anni'80 del Quattrocento.

M. Albertario 2016

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia

Credits

Compilazione: Passamani, Alessia (1996); Scalzi, Angelico Gino (1996)

Aggiornamento: Casero, Andrea Luigi (2013); Albertario, Marco (2016)

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