Slitta

bottega valtellinese

Slitta

Descrizione

Identificazione: Leone

Ambito culturale: bottega valtellinese

Cronologia: post 1700 - ante 1799

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno / sagomatura, scultura, intaglio, pittura; ferro / battitura; velluto

Misure: 80 cm x 240 cm x 160 cm

Descrizione: La grande slitta è costituita da un corpo a forma di leone accovacciato, intagliato nel legno al pari di una scultura vera e propria, scavato internamente e rivestito di velluti rossi in modo da accogliere comodamente i passeggeri. Il muso è allungato e quasi mostruoso per i grandi denti acuminati e sporgenti. Al conducente è riservato il sedile-coda, sorta di penisola piatta e allungata rivestita anch'essa di velluto. Tramite barre metalliche, l'animale è montato su due pattini in ferro e legno che si raccordano frontalmente, incurvandosi verso l'alto di circa 90 gradi.

Notizie storico-critiche: Slitte zoomorfe simili a questa, trainate da uno o più cavalli, erano diffuse nel Settecento in tutta la Rezia e più in generale nelle aree alpine centrali. Appartenevano alle famiglie più in vista e più facoltose, di qui probabilmente la scelta di soggetti caratteristici legati alla nobiltà quali il leone o il cigno. Presso il museo di Sondrio nel Fondo Ligari sono conservate quattro stampe antiche che riproducono varie tipologie di fantasiose slitte a forma di animale, impiegate soprattutto nel XVIII secolo durante il periodo di carnevale.
Questa slitta è giunta al Museo nel 1958 grazie alla donazione di Camilla Pratolongo vedova Parravicini, già vedova di Francesco Sassi de' Lavizzari, colui che nel 1922 aveva lasciato al Comune di Sondrio lo storico palazzo che ora ospita le collezioni civiche.

Collezione: Raccolte del Museo Valtellinese di Storia ed Arte (MVSA)

Collocazione

Sondrio (SO), Museo Valtellinese di Storia ed Arte

Credits

Compilazione: Perlini, Silvia (2014)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).