Elsa di spada

manifattura giapponese

Elsa di spada

Descrizione

Identificazione: decorazioni geometriche

Ambito culturale: manifattura giapponese

Cronologia: post 1400 - ante 1650

Tipologia: armi e oggetti storico-militari

Materia e tecnica: metallo/ traforo/ intarsio

Misure: 6,4 cm x 6,9 cm x 0,4 cm

Peso: 0,0706 kg

Descrizione: Elsa di spada giapponese di forma ovale. Il traforo (sukashi) è a motivo di tomoe, una forma astratta che assomiglia a una virgola. La decorazione, a motivo cerchi intersecantisi "a moneta", è realizzata ad agemina d'oro e d'argento. Attorno al foro centrale per il passaggio del codolo (nakagoana) i due fori laterali (hitsuana) sono ricavati dal disegno del traforo.

Notizie storico-critiche: In Giappone l'elsa è detta "tsuba". La sua funzione primaria è quella di fare in modo che la mano di chi impugna la spada non finisca sulla propria lama, oltre a bilanciare la spada e a proteggere la mano dalla lama dell'avversario.
Indirettamente, gli tsuba servivano anche a mostrare lo stato sociale e il gusto personale e, come per altri oggetti d'uso, divennero presto un mezzo d'espressione artistica.
Dal XIX secolo, quando la spada e i suoi accessori divennero più decorativi che funzionali, e ancor più dal 1878, a seguito della proibizione di portare la spada, gli tsuba erano prodotti come oggetti da collezione favoriti dagli occidentali, che li vedevano come una originale e nuova forma d'arte. Molti di questi oggetti raggiunsero infatti l'Europa già nell'Ottocento.

Il tomoe rappresenta l'acqua che protegge dalla diffusione del fuoco. Veniva usato durante le cerimonie shinto, ma fu poi adottato come stemma da clan associati a specifici santuari.

L'uso di materiali semplici e di uno stile sobrio, come in questo caso, è definito "stile da armaiolo".

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Tedeschi, Isabella (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).