San Prospero che libera la città di Reggio

Bella, Stefano Della (copia)

San Prospero che libera la città di Reggio

Descrizione

Autore: Bella, Stefano Della (copia) (1610-1664), inventore

Ambito culturale: ambito italiano

Cronologia: post 1650 - ante 1699

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: pergamena / inchiostro

Misure: 208 mm x 122 mm (intero)

Descrizione: In un vasto slargo è rappresenta una grande battaglia tra cavalieri. In primo piano il disegno descrive minuziosamente due di essi armati di tutto punto che circondano il corpo straziato di un nemico. Subito dietro si notano altre figure a cavallo che seguono il duo. Sul loro fianco incombono alcuni avversari pronti alla carica che travolgono alcuni personaggi appiedati. Per donare profondità di campo a questo seguito di figure una piccola pianta è posta in primissimo piano sulla sinistra, definendo di conseguenza la spazialità della scena. Nello sfondo si consuma il resto della battaglia. Decine di figure a cavallo minuziosamente definite combattono al centro della composizione mentre la milizia di fanti picchieri avanza dal lato destro. Il cielo in burrasca forse misto ai fumi delle esplosioni completa il movimentato fondale.

Notizie storico-critiche: San Prospero, patrono della città di Reggio Emilia, viene adorato in quanto protettore della città. La leggenda vuole che nel 452 d.C, Attila, di ritorno dal mancato saccheggio di Roma, stesse depredando la pianura Padana. Il provvidenziale intervento di San Prospero fece calare una fitta nebbia sulla città permettendo quindi ai cittadini di sfuggire al saccheggio da parte delle orde barbare.
L'opera seppur minuziosamente eseguita non presenta caratteri di spiccata qualità ed è una copia di un particolare di un'incisione di Stefano della Bella (Firenze 1610 - Firenze 1664) raffigurante San Prospero che libera la città di Reggio.

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Salamone, Alessandro (2021)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).