Allegoria della Virtù

Legnani Stefano Maria detto il Legnanino (attr.); Natali Giuseppe (attr.)

Allegoria della Virtù

Descrizione

Autore: Legnani Stefano Maria detto il Legnanino (attr.) (1661/ 1713), figure; Natali Giuseppe (attr.) (1661/ 1729), quadrature

Ambito culturale: ambito emiliano

Cronologia: post 1700 - ante 1706

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: affresco; stucco

Descrizione: Il medaglione al centro della volta raffigura l'Allegoria della Virtù, riconoscibile nella parte alta, in veste di fanciulla alata. In basso, precipita l'Invidia (donna anziana, avvolta in un drappo rosso, con serpi tra i capelli, seno cadente e cuore in mano). A destra, la Fortuna, figura femminile bendata, con ruota e globo; a sinistra un gruppo (una figura vestita di verde, forse il Vizio, nascosta dietro al mantello giallo di un'altra). La composizione è incorniciata da una ricca quadratura con, al centro di ogni lato, un paesaggio, forse allusivo ad una delle quattro stagioni, circondato da una complessa incorniciatura con conchiglia apicale, due fauni nel ruolo di telamoni e una coppia di figure femminili ai lati. Agli angoli sono dipinti a trompe l'oeil balconcini balaustrati ad andamento convesso e in secondo piano, un'architettura con colonne doriche e complesse trabeazioni che alludono a uno spazio esterno. Lungo il perimetro la fascia in stucco a rilievo rosa chiaro.

Notizie storico-critiche: Le quadrature sono attribuite da Giovan Battista Zaist al cremonese Giuseppe Natali, le pitture "condotte a perfezione" di carattere quadraturistico e prospettico affrescate in palazzo Botta Adorno. L'attribuzione sembrerebbe confermata dagli inserti paesaggistici entro le quadrature che sono elementi tipici di G.Natali.
Negli anni seguenti la morte di Luigi Botta Adorno (1700), committente e forse progettista del palazzo, è probabile che la vedova Maria Matilde Meli Lupi di Soragna, intorno al 1706 abbia fatto affrescare gli interni da G. Natali. L'intervento del Natali a Pavia si giustificherebbe col fatto che la committente era emiliana ed il Natali aveva eseguito cicli pittorici in questa regione; accanto al quadraturista dovette essere attiva però una cerchia eterogenea di artisti di provenienza locale.
Sebbene le quadrature architettoniche visibili appaiano "parte di un ciclo unitario, probabilmente realizzato nello stesso momento e dalle stesse maestranze", per Tolomelli non sembrano concepite tutte nello stesso modo, ma solo quelle nella sala in oggetto e nella sala del 'Rapimento di Cefalo' gli appaiono vicine ai modi di Giuseppe Natali: "rispetto alle altre, infatti, sono caratterizzate da una tensione a un maggior sfondato prospettico, il quale perde energia e finisce con il venir disatteso a causa dell'affastellarsi di cartelle, telamoni, varie figure e tendaggi oppure inserti paesaggistici".
Quanto alle figure del medaglione, l'allegoria della Virtù sembra vicina ad una allegoria "Trionfo della Verità (?), in Palazzo Durini a Milano, attribuita al Legnanino da M. Dell'Omo: nel taglio compositivo che a Pavia risulta più semplificato e schematico, nella tipologia delle nuvole e dei panneggi, nella resa dei visi delle singole figure; ma la datazione al 1687 ca. del soffitto milanese (per confronto con con gli affreschi della chiesa di S. Angelo a Milano) e il cattivo stato di conservazione del dipinto Botta, ostacolano l'attribuzione, perchè l'affresco pavese non sembrerebbe risalire a prima dell'inizio del XVIII sec. La presenza del Legnanino a Pavia è documentata dal Bartoli nel vicino complesso del San Felice.
Secondo l'inventario del 1775 (riguardante le sostanze di Antoniotto) questo ambiente serviva da anticamera alla sala precedente (la "stanza verso San Felice" con la 'Traslazione di Psiche sull'Olimpo') adibita a camera da letto e doveva essere rivestito da tre "pezzi di tappezzaria di Fiandra figurata di Teiner" e otto "collonate dipinte allusive alle dette tappezzarie". In una lettera, datata 25 gennaio 1755 e indirizzata al tappezziere di Bruxelles Daniel Leynier, Antoniotto dichiara l'intenzione di ordinare qualche pezzo di tappezzeria rappresentante "Les paysans de Tenier" per questa sala.

Collocazione

Provincia di Pavia

Credits

Compilazione: Manara, Roberta (2008)

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