Ritratto di Rachele Rovera

Tallone, Guido

Ritratto di Rachele Rovera

Descrizione

Autore: Tallone, Guido (1894-1967)

Cronologia: post 1900 - ante 1949

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 88 cm x 113 cm

Notizie storico-critiche: La protagonista è raffigurata in abito nero e con ampio collo di pizzo, contro un fondo che ritrae un interno domestico borghese. La superficie del dipinto, in buono stato conservativo, è costruita con morbidi e sfumati tocchi di colore e con una pennellata libera e frazionata, che Tallone deriva dalla ritrattistica del padre Cesare, morto nel 1919, e tra i più affermati autori dell'inizio del secolo.
L'opera dell'Ospedale di Circolo, plasmata e sfaldata nel colore, si avvicina alle numerose tele eseguite dal giovane Tallone per l'Ospedale Maggiore di Milano , e soprattutto al Ritratto di Natalina Pizzamiglio Zanni eseguito tra 1930 e 1931 e a quello di Teresa Garbagnati Junk portato a termine tra il 1931 e il 1932.
Molto apprezzata dall'alta borghesia lombarda, la pittura di Guido Tallone rispondeva alle richieste dei committenti per la sua maniera piacevole, per l'interpretazione dei ritrattati consona al loro ruolo sociale e per la stesura morbida in evidente rapporto con la ritrattistica lombarda di fine Ottocento. Tuttavia, è significativo notare che più volte le sue opere suscitarono le critiche della Commissione Artistica del nosocomio milanese, che vedendole "trascurate nell'esecuzione", si dimostrava preoccupata di una più precisa resa iconografica del soggetto.
Fu proprio questo il caso del ritratto poc'anzi menzionato, che immortala l'anziana benefattrice Teresa Garbagnati Junk , sul quale il Tallone dovette ritornare per apportare le dovute modifiche e rendere così il dipinto più preciso nella resa dell'effigiata. Grazie ai suddetti confronti e alle indicazioni fornite dai documenti, cui si farà cenno in seguito, è possibile determinare la datazione del dipinto varesino esaminato in queste righe a ridosso della fine degli anni Venti - inizio degli anni Trenta del XX secolo.
Probabilmente l'effigiata è da identificarsi nella moglie di Cornelio Rovera (per il quale si rimanda alla relativa scheda), Rachele Lucca (1854-1929), nominata nel testamento del defunto marito insieme ai figli adottivi ed ai nipoti.
La storia della liberalità ospedaliera in Varese è spesso incarnata da intere famiglie che, con munifici lasciti, perpetuano nei decenni il ricordo del proprio nome. È questo il caso della famiglia Rovera, distintasi per numerose donazioni a favore di enti assistenziali e di cura.
In questa sorta di staffetta di carità familiare, i primi in ordine di tempo, furono i fratelli Cornelio e Luigi Rovera che vollero promuovere l'istituzione di un asilo infantile in Oltrona al Lago, dedicato alla loro madre Santina Gattoni. La prima pietra dell'istituto per minori venne solennemente posta il 9 settembre 1906 dai due giovani, e all'epoca fidanzati, Rosa Rovera, figlia adottiva di Cornelio e Carlo Arconati. Cornelio Rovera morì il 12 novembre 1919 e con testamento olografo 1° marzo 1918 messo agli atti con verbale del 14 novembre 1919, nominava eredi i figli adottivi Antonio e Rosa, col vincolo di usufrutto parziale vitalizio a favore della moglie Rachele Lucca (1854-1929).

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. dei Sette Laghi

Credits

Compilazione: Castaldo, Clara (2009)

Aggiornamento: Castaldo, Clara (2010)

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