Crocifisso

Simone da Martinengo

Crocifisso

Descrizione

Autore: Simone da Martinengo (notizie 1350-1369)

Cronologia: ca. 1350 - ca. 1369

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: legno / intaglio, scultura, pittura

Misure: 140 cm

Descrizione: Crocifisso in legno dipinto. Croce liscia: l'unico elemento decorativo è dato da un serpente dipinto a tergo tutto attorcigliato al braccio lungo. All'incrocio dei bracci è fissata la statua di Cristo caratterizzata da un'espressione dolente e da piaghe a mezzaluna su tutto il corpo.

Notizie storico-critiche: La scultura in esame è appesa all'ingresso del presbiterio dal 1583. La statua del Cristo, che rientra nella tipologia del "Crocifisso doloroso", è caratterizzata da un aspetto veristico e patetico. Sergio Grigis, sfogliando il "Liber recepti et expensi", un partitario della MIA compilato negli anni 1367-1369 e ora conservato presso la Biblioteca Civica Angelo Mai, ha individuato il probabile autore in un certo Simone da Martinengo (Zanchi, 2003).
Il crocifisso è stato restaurato nel 1985 da Eugenio Gritti (cfr. "Autorizzazione al restauro di un Crocifisso ligneo del sec. XIV", 19 novembre 1984, prot. 1636, cat. 5, clas. 6, fasc. 20, Archio Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo).
Sopra la statua è fissata una copertura tessile composta da un capocielo e due pendenti laterali in damasco color avorio della seconda metà dell'Ottocento che è stata restaurata, sempre nel 1985, da Francesco Pertegato (cfr. "Scheda tecnica di restauro", 7 agosto 1985, prot. 1343, cat. 5, clas. 6, fasc. 17, Archio Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo)

Collocazione

Bergamo (BG), Basilica di S. Maria Maggiore

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2011); Fracassetti, Lisa (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).