116. Atti dell'Associazione elettrotecnica italiana

Luogo Milano poi Torino poi Roma poi Milano.
Durata 1898 (vol. I, n. 1) - 31 dicembre 1913 (vol. XVII, fasc. 24°). Esce a Torino dal 1° numero del 1900; passa nel gennaio 1903 a Roma per tornare a Milano con il 1° numero del 1906.
Periodicità Irregolare poi bimestrale poi mensile poi quindicinale.
Direttore (Redattore responsabile) A. Panzarasa poi Guido Grassi poi Moisé Ascoli poi nessuno.
Gerente Nessuno, poi Filippo Asperges poi Pietro Bozzi.
Editore Associazione Elettrotecnica Italiana.
Stampatore Milano, Tip. Bernardoni di C. Rebeschini e C. poi Tip. e Lit. degli Ingegneri poi Tip. Bernardoni di C. Rebeschini e C. poi Torino, Tip. Lit. Camilla e Bertolero di Natale Bertolero poi Roma, Tip. dell'Unione Cooperativa Editrice poi Milano, Tip. Lit. Rebeschini di Turati e C. poi Industria Grafica Italiana Stucchi Ceretti e C. poi Stab. Grafici Stucchi Ceretti e C.
Pagine Da 22 a 64.
Formato 25x18 cm.
Note I fascicoli dal n° 1 al n° 19 contenuti nel I vol. (che riporta gli Atti dell'Associazione dalla sua fondazione, nel gennaio 1897 al luglio 1898) non riportano singolarmente numerazione o indicazione di data. Dal 15 settembre 1898 i vari fascicoli vengono dotati di copertina in cartoncino riportante indicazioni numeriche e di data. Contiene numerosi grafici e fotografie di apparecchiature elettriche.

L'Associazione elettrotecnica italiana nasce nel 1897 nell'intento di riunire in una robusta formazione associativa coloro che in Italia si occupano di applicazioni elettriche (sui lavori della commissione incaricata di studiarne lo statuto cfr. Cenni sulla fondazione e costituzione della A.E.I., "Atti", 1898, fasc. 1), offrendo, con la pubblicazione degli «Atti», una sede appropriata alla divulgazione di studi che, per la loro ampiezza, non avrebbero potuto trovare spazio sulle più modeste riviste di settore sorte negli anni precedenti. Eretta in ente morale nel 1910, nel perseguire i suoi fini (come recita l'art. 2 dello statuto pubblicato sul recto delle copertine di tutti i fascicoli, l'Associazione ha per iscopo "di incoraggiare e divulgare in Italia lo studio dell'elettrotecnica e di contribuire al suo sviluppo; di stabilire e mantenere fra gli elettrotecnici italiani relazioni amichevoli e continue; di facilitare loro la conoscenza dei lavori di ogni genere, invenzioni, scoperte, esperienze che si facessero anche all'estero", Statuto dell'Associazione), il sodalizio utilizza vari mezzi, che vanno dalle riunioni annuali nelle maggiori città italiane - i cui lavori sono pubblicizzati sugli «Atti», dove pure compaiono le memorie prodotte dalle varie sezioni - all'avvio di rapporti stabili con le omologhe associazioni d'oltralpe, curando lo scambio dei propri «Atti» con i più importanti periodici stranieri del settore.

Gli interventi pubblicati affrontano non solo le importanti questioni tecnico-scientifiche derivanti dall'impiego sempre crescente dell'energia elettrica come forza motrice e fonte di luce, e dai connessi problemi di sfruttamento dell'energia idraulica e del suo trasporto a distanza, ma anche le questioni legislative ed economiche riguardanti gli impianti elettrici, il servizio telefonico, le norme di sicurezza e quelle relative alle concessioni di derivazioni di acque pubbliche, la preparazione del personale tecnico, la normalizzazione dei materiali e dei simboli delle grandezze elettriche, l'esercizio della professione di ingegnere e la tassazione dell'energia elettrica. I vari scritti sono opera delle più importanti personalità del settore che avrebbero rappresentato la ricerca scientifica italiana dopo Galileo Ferraris (sulla sua scomparsa a pochi mesi dall'elezione a primo presidente dell'Associazione cfr. La commemorazione di G. Ferraris fatta nell'assemblea generale di Torino dal cons. Riccardo Arnò, 1898, fasc. 1), quali: Guido Grassi, Moisè Ascoli, Luigi Lombardi, Riccardo Arnò, Emanuele Jona, Giuseppe Sartori, Luigi Cauro, Giulio Ceretti, Guglielmo Mengarini, Alessandro Panzarasa, Raffaele Pinna e Sereno Rumi.

Il primo fascicolo di ogni annata è corredato da un supplemento sui cui vengono pubblicati lo statuto e il regolamento generale dell'associazione, la composizione del consiglio generale, l'elenco dei soci e i regolamenti interni delle varie sezioni, mentre l'ultimo fascicolo è interamente occupato dall'indice generale del volume.

A partire dal 1907 viene inserita una rubrica particolare, "Résumé des communications contenues dans la presente livraison", sunto in lingua francese dei principali articoli pubblicati sulla rivista "destinato a rendere più facile agli stranieri di tener dietro al movimento della letteratura tecnica nostrana". Nel 1911, oramai pubblicazione mensile, offre ai propri lettori le recensioni dei più importanti lavori pubblicati sulla stampa tecnica sia nazionale sia estera nella rubrica "Rivista dei giornali e dei periodici".

Il periodico pubblica anche numerosi rendiconti di congressi: Il I Congresso nazionale degli elettricisti (dicembre 1899); Il Congresso internazionale di elettricità in Parigi (settembre 1900); il Il Congresso internazionale di elettricità di Saint Louis (novembre 1905); Il Congresso internazionale delle applicazioni elettriche in Torino (settembre 1911).

A mano a mano che la configurazione dell'A.E.I. non solo quale organo di incentivazione degli studi elettrotecnici ma anche come strumento di pressione politica degli industriali elettrotecnici si va sempre più delineando, prende corpo alla fine del 1913 la decisione di dar vita, in luogo degli «Atti», a una vera rivista di settore dalla periodicità più serrata (cfr. Verbali del Consiglio generale, 31 dicembre 1913), che sfocerà nella pubblicazione, nel 1914, del periodico «L'Elettrotecnica. Giornale e atti dell'A.E.I.».

C. Ro.

Raccolte: MI041: 1898-1913. MI120